Aria di primavera, malattie in calo… o in arrivo?

Silvia Huen A cura di Silvia Huen Pubblicato il 03/04/2023 Aggiornato il 03/04/2023

Dopo la raffica di infezioni respiratorie e di altri malanni invernali di cui sono state vittime i più piccoli, si spera finalmente che la bella stagione si annunci favorevole aprendo le porte alla salute e alla spensieratezza. Ma sarà proprio così?

I nostri bambini sono appena usciti da un inverno particolarmente insidioso, carico di malattie infettive che si sono susseguite senza tregua dall’autunno dell’anno scorso a tutto il mese di marzo colpendo in modo particolare i più piccoli e indifesi.

L’ondata di malanni, di cui ancora si manifestano gli strascichi, ha visto come protagonisti indiscussi una serie di virus respiratori responsabili di molte malattie: dall’influenza alle parainfluenze, dal raffreddore più o meno violento alla bronchiolite (virus sinciziale), dalla Covid alla polmonite. Per non parlare del morbillo, della scarlattina e del mal di gola da streptococco. Non a caso, come ha commentato il professor Giorgio Longo, chirurgo pediatra, “a memoria di pediatra non si ricorda un boom di infezioni respiratorie come quello di quest’inverno”.

E adesso che il peggio sembra passato ed è arrivata la primavera possiamo stare tranquilli, si domandano le mamme e i papà? Non proprio, a quanto sembra. Per sapere che cosa ci aspetta in aprile (mese della salute, visto che il 7 è appunto la giornata mondiale della salute) abbiamo chiesto dottor Leo Venturelli, pediatra di famiglia, di ipotizzare una previsione dei disturbi in arrivo con la primavera. Ecco che cosa ci ha risposto.

La previsione dei disturbi di aprile

“Si verificherà sicuramente un aumento delle congiuntiviti, infiammazioni della congiuntiva (il tessuto trasparente che protegge la superficie dell’occhio) molto frequenti in primavera, che possono avere origine sia virale sia batterica sia di natura allergica (nei bambini predisposti). Le forme allergiche quest’anno sono già in aumento rispetto ai due anni scorsi, a causa dell’abbandono della mascherina che costituiva una protezione meccanica anche nei confronti dei pollini che circolano copiosamente nell’aria soprattutto nelle giornate di vento”. Risultato: starnuti a raffica e occhi irritati, con bruciore, prurito, arrossamento, lacrimazione, sensazione di presenza di granelli di sabbia. Attenzione: i pollini presenti nell’aria sono invisibili e non vanno confusi con i semi delle piante che stuzzicano sì naso e occhi (provocando starnuti e irritazione), ma non provocano allergie.

  • “Una volta le malattie tipiche della stagione primaverile erano il morbillo e la rosolia. Oggi, grazie alla diffusione dei vaccini, le possibilità di contagio sono molto meno frequenti, ma è possibile che ci siano bambini che, pur essendo vaccinati, sviluppino il morbillo o la rosolia in forma sfumata”.
  • “Arriveranno inoltre le cosiddette malattie esantematiche minori, dovute a echovirus e coxsackievirus, che danno la comparsa di puntini rossi, febbre, tosse, ma passano in 4-5 giorni. Anche la malattia mani-piedi-bocca potrebbe circolare perché anche di questa è responsabile un coxsackievirus”. In tal caso l’esantema si manifesta sui palmi delle mani, sulle piante dei piedi e in bocca sotto forma di vescichette (particolarmente fastidiose quelle che compaiono nel cavo orale).
  • “Continueranno le tonsilliti da streptococco, perché lo streptococco circola volentieri in primavera e purtroppo il fatto di ammalarsi non dà immunità. Resta quindi il rischio di contrarre di nuovo l’infezione”. In passato i pediatri dicevano che uno scotto da pagare all’infanzia era prendere lo streptococco almeno tre volte…   
  • “Potrebbe infine verificarsi un aumento delle infezioni da pneumococco, che spesso si manifestano solo con un forte raffreddore, ma possono anche avere come temibile complicanza la polmonite pneumococcica: ragione in più per sottoporre i piccoli al vaccino. Sono a rischio di polmonite i bimbi più debilitati, magari reduci da malattie febbrili contratte lo scorso inverno”.
  • “La buona notizia è che, proprio a primavera, nei bambini si verifica un picco di crescita della statura: esattamente come sbocciano i fiori e le foglie, anche i piccoli “fioriscono”, sotto l’effetto dell’ormone somatotropina (chiamato Gh) e noto proprio come ormone della crescita”.

Il consiglio per rendere il bambino più resistente alle malattie

“Portarlo il più possibile all’aperto”, continua il dottor Venturelli, “sfruttando ogni volta che si può i primi raggi tiepidi del sole. I microbi si moltiplicano e circolano con molta più facilità al chiuso, specialmente nelle comunità di bambini come le scuole materne.” Il sole, invece, favorisce la sintesi della vitamina D, che come ormai noto rafforza il sistema immunitario tenendo lontane le malattie.

E se c’è tanto vento e il bimbo è allergico ai pollini? “Beh in questo caso, giusto per il tempo della permanenza all’aperto, gli si può far indossare una mascherina”.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dubbi sulla paternità: si può risalire al giorno del concepimento?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Stabilire quale rapporto sessuale tra quelli affrontati in uno stesso mese abbia determinato il concepimento sarebbe un azzardo. Solo lo specifico test, eseguito in laboratorio, può indicare con certezza l'identità paterna.   »

Bimbo di 5 anni che respinge la mamma: colpa della crisi che stanno attraversando i genitori?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

Inofolic o Chirofert per favorire l’ovulazione?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Gli integratori che migliorano l'attività delle ovaie hanno tutti un effetto interessante, tuttavia è sempre consigliabile non assumerli di propria iniziativa ma sempre e solo su indicazione del ginecologo curante, al quale spetta stabilire quando davvero servono.   »

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Fai la tua domanda agli specialisti