Difendi tuo figlio dalla meningite

Silvia Huen A cura di Silvia Huen - Direttore Pubblicato il 10/02/2016 Aggiornato il 16/02/2016

Come già in passato, anche quest’anno si stanno verificando diversi focolai di meningite. Per scongiurare il rischio è fondamentale vaccinare i bambini.

Dopo i recenti casi (12 al momento) di meningite, la Regione Toscana in collaborazione con l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) sta conducendo su larga scala una campagna di vaccinazione contro il meningococco C, il batterio responsabile di ben 10 infezioni (negli altri due casi si tratta di meningococco di tipo B  e meningococco di tipo W).

È vero che questa volta la piccola epidemia o, meglio, come dicono gli esperti, l’iper-endemia in corso riguarda gli adulti e i giovani, ma non è certo un motivo per non preoccuparsi dei bambini, che, a causa del loro sistema immunitario ancora immaturo, costituiscono la fascia d’età più a rischio.

La meningite è una malattia molto seria, che fa ancora molta paura perché può causare danni permanenti e in qualche caso perfino il decesso. E non è così rara come si pensa: solo l’anno scorso si sono verificati ben 900 casi, per un terzo provocati dal meningococco, per due terzi da altri batteri come lo pneumococco e l’Haemophilus influentiae.

Quello che spesso si dimentica o che comunque si tende a sottovalutare è l’importanza della prevenzione: contro tutti questi microrganismi, infatti, oggi esiste un vaccino, efficace e sicuro.

Attualmente il più urgente per evitare il rischio di contagio è il vaccino anti-meningococco C, non obbligatorio, ma raccomandato dai pediatri, disponibile in due versioni:

– vaccino monovalente, cioè singolo, da effettuare fra i 13 e 15 mesi in un’unica dose, con un richiamo fra gli 11 e i 18 anni, perché con il passare del tempo si tende a perdere l’immunità (e questo spiegherebbe perché si è ammalato un ragazzo di 22 anni vaccinato);

– vaccino tetravalente, cioè attivo, oltre che contro il tipo C, anche contro i meningococchi di tipo A, W135 e Y, da somministrare in un’unica dose fra i 13 e i 15 mesi, e adatto anche agli adulti.

Esistono poi altri vaccini attivi contro altri batteri responsabili di meningite:

– il vaccino anti-meningococco B, in versione monovalente, da somministrare separatamente dagli altri vaccini fra il terzo e il quinto mese;

– il vaccino anti-pneumococco, disponibile in due versioni: non coniugato a 23 antigeni, indicato sopra i 2 anni; coniugato con 7 antigeni, adatto ai piccoli tra i 2 e i 24 mesi;

– il vaccino anti-Haemophilus influentiae di tipo B, disponibile in versione monovalente ed esavalente (attivo anche contro difterite, epatite B, poliomielite, tetano, pertosse).

Decidere se e contro quali malattie vaccinare il proprio bambino non è certo facile per i genitori, sempre assaliti da mille paure, ma dire no è comunque una scelta che può mettere a rischio la vita stessa del piccolo. In caso di dubbio, meglio parlarne con il proprio pediatra e valutare a fondo la situazione.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Si può rimanere incinta dopo un unico rapporto?

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è certamente possibile avviare la gravidanza dopo un unico tentativo, tuttavia va messo in conto che ci voglia più tempo visto che, secondo le statistiche, le probabilità di concepire per ciclo mestruale non sono moltissime.   »

Olive confezionate e rischio listeria

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Se si ha il sospetto di essere state contagiate dalla listeria si può fare lo specifico test sul sangue, tuttavia per avere un risultato attendibile occorre che trascorrano tra le due e e quattro settimane.   »

Bimba di tre anni che vuole mangiare solo dolci, pane e latte: che fare?

21/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Le abitudini alimentari si acquisiscono in famiglia: se ai bambini vengono proposti cibi poco sani, come lo sono quelli ricchi di zuccheri, ci si deve aspettare che poi li reclamino. Per aggiustare il tiro, occorre apportare cambiamenti a cui anche i genitori si dovrebbero adeguare.   »

Fai la tua domanda agli specialisti