Perché l’epidemia di morbillo non si arresta?

Silvia Huen A cura di Silvia Huen - Direttore Pubblicato il 09/08/2017 Aggiornato il 18/11/2019

Il virus di questa malattia esantematica, tipica dell'infanzia, continua a diffondersi non solo tra i bambini, ma anche tra i ragazzi e gli adulti. Come mai?

Si sperava che con l’arrivo dell’estate, complici le vacanze e la vita all’aria aperta, l’epidemia si sarebbe progressivamente attenuata, fino a estinguersi o almeno a ridursi. È noto infatti che le malattie infettive, come appunto il morbillo, si trasmettono più facilmente da persona a persona quando ci si trova a distanza ravvicinata in ambienti chiusi e affollati, cosa che succede soprattutto in inverno. Invece no, il contagio continua, anzi peggiora. Perché?

Secondo l’Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel solo mese di luglio in Italia si sono registrati ben 395 nuovi casi contro i 45 del 2016 e i 18 del 2015. In totale oltre 4.087 da gennaio a oggi, con 3 decessi. Per non parlare della situazione nel resto dell’Europa, dove il morbillo continua a mietere vittime soprattutto in Romania, Polonia, Germania, Francia e Svizzera, con 31 morti dall’inizio dell’anno nella sola Romania e altri due in Portogallo e Germania.

Ma non è tutto. I dati dell’Iss parlano chiaro: ben il 35% dei contagiati ha manifestato almeno una complicanza del morbillo (evenienza spesso ignorata dai più o comunque sottovalutata): dalla semplice diarrea (21,3% dei casi) alla cheratocongiuntivite (12,5%), dall’epatite (10,9%) alla polmonite (10,4%),  dall’insufficienza respiratoria (8,4%) all’otite (5,9%) e ad altre problematiche, fino alle convulsioni (0,3) e all’encefalite (0,1%). L’encefalite, in particolare, è una complicanza che suscita angoscia soltanto a parlarne: è vero che si verifica solo raramente, ma se capitasse proprio a tuo figlio?…

Dai dati ufficiali risulta oltretutto che ben l’89% di chi si è ammalato non era vaccinato e il 6% aveva ricevuto una sola dose di vaccino, cioè non era ancora immunizzato. Altro dato importante: le fasce di età più colpite sono quelle da 0 a 4 anni e da 25 a 34 anni, ma sono stati contagiati anche molti adolescenti e adulti tra i 35 e i 44 anni.

Che cosa vuol dire? Che, come dicono gli esperti, non si è ancora raggiunta la cosiddetta immunità di gregge, cioè una copertura vaccinale del 95% della popolazione, tale da proteggere anche chi per ragioni di salute non può essere vaccinato.

L’invito a vaccinarsi, quindi, non riguarda solo i bambini (per i quali l’anti-morbillo fa ormai parte delle vaccinazioni obbligatorie per essere ammessi nelle scuole), ma anche gli adulti non immunizzati, vale a dire tutti coloro che non sono stati vaccinati o non hanno mai contratto la malattia. Pensiamoci.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Pancione e traumi: quando preoccuparsi?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza, in seguito a un infortunio la verifica che tutto sta procedendo al meglio è una pancia sempre bella morbida e soffice. Qualora la pancia dovesse indurirsi ed essere molto tesa oppure dovessero comparire dolori simili a quelli del ciclo mestruale, potremmo essere di fronte a contrazioni...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti