Qual è il tempo giusto per smartphone e tablet?

Silvia Huen A cura di Silvia Huen - Direttore Pubblicato il 07/08/2019 Aggiornato il 07/08/2019

Vietarne l'uso ai bambini è assolutamente impossibile: sarebbe anacronistico e controproducente. Il vero problema è metterne a punto un dosaggio corretto, adeguato all'età, in maniera intelligente e costruttiva

Telefonini, tablet e pc sono ormai parte integrante della vita di oggi, in casa e sul lavoro: insostituibili per i genitori, irresistibili per i figli, indipendentemente dall’età. Che siano necessari è un dato di fatto. Quello che è difficile riuscire a mettere a fuoco è quanto tempo possa essere lasciato ogni giorno a disposizione dei piccoli (e dei meno piccoli). Siccome una regola non esiste, non resta che districarsi tra i molteplici consigli di pediatri, psicologi ed esperti di vario genere. Obiettivo comune: cercare di prevenire o, peggio, “curare” ogni possibile forma di dipendenza, nascente o conclamata.

Il momento giusto per iniziare a porre dei limiti è propio quello del rientro in città dopo le vacanze. In vacanza infatti i bambini si scatenano, non importa se sono al mare, in montagna, al lago o in campagna: in ogni caso hanno modo di correre, giocare all’aperto, fare sport, divertirsi e distrarsi. Non resta loro molto tempo per telefonino e tablet, e nemmeno troppo interesse. In vacanza in un certo senso i bambini si disintossicano dai dispositivi elettronici senza quasi rendersene conto. Ed è proprio in questo momento che si può provare a impostare un “piano” per prevenire il rischio di ricaduta: una volta tornati a casa e rientrati nella vita di tutti i giorni, infatti, è facile per i piccoli riprendere le vecchie abitudini e ricadere nell’eccesso di telefonino. Come procedere allora?

Il primo suggerimento, su cui sono tutti concordi, consiste nel dare il buon esempio, cioè fare un esame di coscienza e valutare il proprio grado di dipendenza: se ci rendiamo conto di stare tutto il giorno attaccati a uno schermo, dobbiamo cercare di cambiare il nostro comportamento: con quale credibilità altrimenti potremmo pretendere un minore coinvolgimento da parte di nostro figlio? Posto questo, è fondamentale stabilire delle regole e farle rispettare (ma anche rispettarle). Ecco qualche esempio su un ipotetico utilizzo dei dispositivi elettronici nel corso della giornata.

– Al mattino appena svegli: non controllare subito il cellulare, ma solo dopo essersi lavati e vestiti e dopo aver fatto colazione.

– A scuola: prestare attenzione alle lezioni lasciando “riposare” il telefonino.

– A tavola: dimenticare il cellulare. Si tratta infatti di due momenti importanti, da dedicare al dialogo con la famiglia o con gli amici.

– In bagno: lasciare lo smartphone fuori dalla porta, in modo da evitare sedute extra lunghe.

– Alla sera: non andare a dormire con il cellulare sul comodino.

– Nel tempo libero: imparare a camminare guardandosi intorno per scoprire tutto il bello della città e della natura. Praticare sport e altre attività fisiche all’aria aperta o in palestra: fare movimento rilassa la mente, fortifica il corpo, tempra il carattere e regala una soddisfazione reale ben più intensa di ogni gratificazione virtuale.

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