Il bimbo non dorme? Guida pratica per genitori mai più stanchi

Contenuto sponsorizzato

Pediatrica è vicina ai genitori con le occhiaie con il suo Pisolino® gocce, integratore alimentare di melatonina per far sì che il momento della nanna sia un piacere. Per tutti

Il bimbo non dorme? Guida pratica per genitori mai più stanchi

Un papà e una mamma che non dormono potrebbero distinguersi anche all’ora di punta nella affollatissima 5th Avenue a New York: capelli scarruffati (e il minimo interesse a sistemarli), le borse sotto gli occhi, perché non è eyeliner messo al rovescio, e un’innaturale predisposizione a essere accondiscendente con tutti e su tutto. Li riconosci: è la community dei genitori by night. Sono gli stessi che magari poco tempo prima ammiravano lo spettacolo dell’alba dopo una notte di divertimento. Poi un giorno arriva un nanerottolo tutto guance che ti porta via il cuore e, a volte, anche il sonno.

Se ti riconosci in questa descrizione e ti ritrovi troppo spesso a ripetere “mio figlio non dorme” ecco ciò che devi sapere.

Gli effetti del poco riposo

Le conseguenze sul bambino con disturbi del sonno vanno a intaccare diverse sfere della quotidianità, come riportato dalla Sipps, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale:

Comportamento: aggressività, asocialità, iperattività
Emozione: depressione, ansietà, irritabilità
Concentrazione, creatività: meno stimoli
Astrazione: difficoltà in matematica, scienze, lingue
Coordinamento motorio
Peso: rischi di obesità
Salute: minor reazione del sistema immunitario.

Ogni età, le sue ore

La Sipps ha stimato la quantità di ore di sonno ottimali in ogni fascia di età.

Pediatrica_studio ore di sonno

Così si aiuta il sonno

Per favorire un riposo corretto, serve seguire alcune regole. Ecco le principali:

Non fargli usare dispositivi elettronici almeno un’ora prima di andare a letto
Evitare le bevande ricche di zucchero e caffeina
Mantenere una routine del sonno stabilendo l’ora della nanna
Assicurarsi che la cameretta sia confortevole con temperatura e luce adatta
Leggi l’elenco completo qui

L’aiuto della melatonina

La Melatonina è una sostanza prodotta dal nostro organismo nelle ore serali; è coinvolta nella regolazione del ritmo circadiano perché favorisce la fase dell’addormentamento. È utilizzata dal nostro cervello come una sorta di segnale per informare l’organismo che è buio e quindi è giunta l’ora di andare a dormire.

Per i piccoli

Se il tuo bambino ha difficoltà ad addormentarsi, la Melatonina può essere un toccasana per lui e di conseguenza per tutta la famiglia. Potrebbe venirti in aiuto Pisolino® gocce, integratore alimentare a base di Melatonina, che aiuta il tuo piccolo a prendere sonno in minor tempo.

Pediatrica_integratore_Pisolino sciroppo_pisolino gocce

Per i più grandicelli

Se hai un bambino più grandicello e in alcuni periodi vedi che è più agitato e la sera proprio non vuole saperne di andare a dormire, la fitoterapia potrebbe essere un’altra valida soluzione. Le piante sono da sempre un grande alleato per problematiche di varia natura. La soluzione fitoterapica di Pediatrica è Pisolino® Sciroppo, un integratore alimentare a base di Camomilla e Tiglio con Magnesio e Triptofano, che favoriscono il rilassamento del tuo bambino. Questo cartoon lo racconta anche ai più piccoli.

Tante Coccole

È arrivata l’ora della nanna. Questo è un buon pretesto per trasformare la sera nella coccola della buonanotte. Dopo aver messo un bel pigiamino, il momento di condivisione col tuo bambino nel suo lettino è ciò che aspettavi. Tutti in cameretta: la favola della buonanotte e tante, tantissime coccole. Così guardi il tuo piccolo, lo osservi e t’innamori ancora dei suoi lineamenti, della buffa posizione in cui dorme, ti chini e gli dai un bacio per augurargli sogni d’oro e tu potrai riposare un po’. 

 

Da sapere

La presenza di mamma o papà nella cameretta, quando è l’ora della nanna, trasmette sicurezza. È importante che, dopo questo momento, i genitori trascorrano la notte nel loro letto.

 

BIMBISANIEBELLI PER PEDIATRICA

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Contenuto sponsorizzato

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti