Un po’ di gioia anche ai bimbi in ospedale

Silvia Huen A cura di Silvia Huen Pubblicato il 10/04/2016 Aggiornato il 19/04/2016

Al Policlinico Gemelli di Roma si è appena inaugurato il primo “medicinema” italiano, allo scopo di alleviare il disagio dei piccoli pazienti. E, per fortuna, non è che la più recente di una lunga serie di iniziative terapeutiche.

Quando si pensa a un bambino lo si immagina allegro e spensierato, mentre gioca o corre all’aperto, dando per scontato che, a quell’età, sia felice e in salute. E di solito la realtà è proprio questa, ma non sempre.

Spesso ci si dimentica dei bambini che soffrono o comunque si sottovaluta il problema.

Solo in Italia sono ben oltre il milione i piccoli che ogni anno vengono ricoverati in ospedale e che magari devono subire interventi chirurgici o lunghe degenze.

Ma per fortuna qualcosa sta cambiando a loro favore, grazie soprattutto all’impegno del volontariato, ai finanziamenti raccolti dalle onlus e all’iniziativa dei centri ospedalieri.  

È di qualche giorno fa la notizia, davvero bellissima, dell’apertura di una vera e propria sala cinematografica all’interno del Policlinico Gemelli di Roma, il primo “medicinema” italiano, inaugurato con la proiezione in anteprima del nuovissimo film Disney “Il libro della giungla”. L’accesso alla sala è aperto, tra l’altro, a tutti i ricoverati, anche a quelli in sedia a rotelle e perfino a quelli che non possono alzarsi dal letto: a condurli allo spettacolo ci pensa il personale stesso dell’ospedale.

La cinematerapia non è che l’ultima e la più eclatante delle cure complementari e di sostegno psicologico introdotte in ospedale allo scopo di alleviare il disagio della permanenza in corsia.

Negli ultimi anni gli ospedali dei bambini e i reparti di pediatria hanno progressivamente migliorato il loro livello di accoglienza e di assistenza in tanti modi: riempiendo di colori gli ambienti e ornandone le pareti di disegni e dipinti, allestendo sale gioco con pupazzi e giocattoli di vario genere, offrendo ai piccoli la possibilità di suonare strumenti musicali, installando computer e videogiochi, organizzando momenti di intrattenimento o di vera e propria festa.

Per non parlare della clownterapia, dove un dottor Clown utilizza le arti del comico (come l’umorismo, la prestidigitazione, l’improvvisazione teatrale, i burattini, la musica) per strappare un sorriso ai piccoli ricoverati e trasformare in positive le emozioni negative. Lo stesso discorso vale per l’arteterapia, che permette ai bambini di esprimere e sfogare le proprie emozioni attraverso l’uso dei colori e delle tecniche pittoriche.

Non meno importante, infine, la pet therapy, ovvero la possibilità per i piccoli degenti di condividere i momenti di maggiore stress con un amico a quattro zampe addestrato come “terapeuta” speciale.

Non solo, dall’anno scorso, al Fatebenefratelli di Milano, si è aggiunta un’opportunità in più per i bambini, quella di giocare un po’ con il proprio cane, in stanze dedicate allo scopo. Con conseguenti benefici psicologici e fisici.

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