Bimbo di tre anni che viene picchiato e minacciato

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 16/06/2022 Aggiornato il 16/06/2022

Una mamma ci ha riferito i maltrattamenti che il figlio di tre anni è costretto a subire dal padre. E chiede cosa potrebbe succedere se la situazione dovesse andare avanti così. Per risponderle è con noi il professor Ernesto Caffo, presidente del Telefono Azzurro.

Una domanda di: Maria
Buongiorno… grazie per avermi risposto ma, purtroppo, quando il bambino non vuole fare qualcosa (3 anni lui, sei mesi la sorellina di cui credo sia geloso anche se non lo dimostra), per esempio non mangiare i cibi solidi, il padre lo vuole costringere… E quando fa qualcosa di spiacevole,che prima non faceva, come con la bottiglia spruzza l’acqua a terra o fa qualche altro capriccio il padre gliele suona. Il bambino così dice: “Mi hai fatto bua”. Ieri lo ha trascinato in un’altra stanza e lo ha chiuso strillandogli di non uscire, di conseguenza quando il bambino doveva mangiare ha iniziato a strillare e stava vomitando. Quando succede ciò nessuno può intervenire, in particolare la nonna perché lui la caccia, mentre il bambino la vuole…È una situazione che sta un po’ degenerando, in particolare quando io non ci sono. Il papà lo sgrida con una voce altissima e il bambino ripete quello che dice il padre : “Stai fermo, non ti muovere, stai zitto e così via…” . È un bambino molto intelligente… A settembre andrà a scuola. E farà la psicomotricità….. è stata anche la pandemia a rovinare un po’ la situazione perché non lavoriamo e siamo stati chiusi in casa senza andare da nessuna parte solo a casa di mia madre….cosa può succedere se si continua con queste continue minacce? Grazie aspetto risposta… Buona giornata.

Cara mamma, abbiamo chiesto al professor Ernesto Caffo, presidente del Telefono Azzurro di rispondere alla sua lettera, che è un’evidente richiesta di aiuto. “Gentile signora, questo bambino deve essere protetto, sia dalla violenza verbale sia dalla violenza fisica che viene esercitata su di lui. Appare chiaro che sia lei sia la nonna non abbiate la possibilità di farlo e che quindi sia urgente la necessità di un intervento esterno in grado di mettere suo figlio in sicurezza, in modo efficace e nel più breve tempo possibile. Per tale motivo la invito a contattare il numero 114 per esporre la situazione esattamente come ha fatto nell’email inviata a Bimbisaniebelli. Il servizio è attivo 24 ore su 24, nel pieno rispetto della privacy di chi vi si rivolge. Non esisti a chiamare, l’aiuto di cui ha bisogno le verrà dato prontamente. Cari saluti”.

BimbiSani&belli cercherà la risposta che desideri, consultando fonti autorevoli e attendibili.
Il servizio è riservato ai maggiorenni.


Chiedilo a BimbiSani&Belli

Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti