Dopo una puntura d’ape si rischia lo shock anafilattico, in caso di punture successive?

Professor Giorgio Longo A cura di Giorgio Longo - Professore specialista in Pediatria Pubblicato il 01/10/2018 Aggiornato il 28/08/2025

La mortalità per anafilassi da puntura di imenotteri nel bambino è quasi zero, mentre è più alto nell’adulto e anziano.

Una domanda di: Giovanna
Gentile dottor Longo
mio figlio è stato punto da un’ape alla base del collo. Non ha avuto particolari reazioni, ma poiché nella nostra famiglia c’è stato un caso di grave allergia alla puntura dell’ape (mia madre dopo essere stata punta ha avuto l’edema della glottide e altri sintomi pesantissimi) le chiedo se c’è un modo per scoprire se il mio bambino è allergico e quindi rischia, in caso di una seconda puntura lo shock anafilattico. Una mia amica mi ha detto che ci sono esami del sangue per scoprirlo. E’ vero? Se sì quali sono? Possono essere fatti anche se è trascorso più di un mese dalla puntura? Un’ultima domanda, conviene tenere a portata di mano il kit dell’adrenalina se non ci fossero esami per capire se il bambino è allergico? La ringrazio tantissimo.

Cara signora, non deve far niente e non deve temere niente. Consideri che la mortalità per anafilassi da puntura di imenotteri nel bambino è quasi zero mentre è più alto nell’adulto e anziano. Ma anche in questi si stima che la mortalità anno sia di un caso ogni 30 milioni di persone (sic!). Il test sul sangue del quale parlava la sua amica e’ il dosaggio delle IgE specifiche verso il veleno di ape e vespa che identifica i soggetti sensibilizzati. Ma è un esame che è fortemente sconsigliato perché trova positivi dal 10 al 40 percento delle persone. Quindi un test che a fronte di un rischio di anafilassi bassissimo metterebbe inutilmente in crisi circa una persona su 3, suggerendole di cominciare a temere un’eventualità di fatto remotissima. Da non fare!!!! In sintesi stia tranquilla, non ci pensi più anche perché il rischio di morire per una puntura di vespa (l’ape sensibilizza quasi solo gli apicultori) e più basso di ogni rischio del vivere quotidiano. Per dirla in una battuta il rischio di attraversare la strada andando dal medico per ricevere la prescrizione dell’adrenalina supera di migliaia di volte la probabilità di doverla utilizzare. In sintesi: tesi stia tranquilla, non ci pensi più anche perché il rischio di morire per una puntura di vespa (l’ape sensibilizza quasi solo gli apicultori) e più basso di ogni rischio del vivere quotidiano. Per dirla in una battuta il rischio di attraversare la strada andando dal medico per ricevere la prescrizione dell’adrenalina supera di migliaia di volte la probabilità di doverla utilizzare. Per quanto riguarda la questione della sensibilizzazione, matura con successive punture, ma spesso si esprime con reazioni già di discreta gravità senza che prima ci siano stati preavvisi di minore entità. Reazioni che non ti fanno morire e che possono consigliano di vaccinare il soggetto. Il vaccino e’ estremamente efficace e toglie dalla paura di reazioni ad eventuali successive punture. Il vaccino per veleno di imenotteri è fatto da tante iniezioni sottocutanee mantenute per almeno 3-4 anni. Non una roba da poco da fare ad ogni persona che fosse IgE positivo per intenderci, ma è da suggerire solo in casi selezionati. Con cordialità.

BimbiSani&belli cercherà la risposta che desideri, consultando fonti autorevoli e attendibili.
Il servizio è riservato ai maggiorenni.


Chiedilo a BimbiSani&Belli

Le domande della settimana

Litigi ingestibili tra fratelli: che fare?

23/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Serena Mongelli

Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari.   »

Influenza con variante K: può causare (anche) la cistite?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio.   »

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti