Piccioni all’asilo: portano malattie pericolose?

Dottor Fabrizio Pregliasco A cura di Fabrizio Pregliasco - Dottore specialista in Infettivologia Pubblicato il 04/03/2019 Aggiornato il 09/02/2022

E' più che corretto chiedere che dal giardino di una scuola materna, dove giocano i bambini, vengano allontanati i piccioni, purtroppo veicoli di numerose malattie anche gravi.

Una domanda di: Simona
Vorrei un suggerimento perché non so come comportarmi. Nell’asilo frequentato da mio figlio di tre anni hanno poche attenzioni per l’igiene. Innanzitutto, da subito ho notato che nella biblioteca c’è la moquette sul pavimento sul quale fanno stendere i bambini e nell’aula di arte hanno un asciugamano che utilizzano per asciugare le mani a tutti. Vivo in Sudamerica e mi rendo conto che hanno un concetto della pulizia molto diverso da quello italiano, però adesso il problema è che ho visto un piccione nel giardino dove giocano i bambini e dove, oltretutto, hanno una vasca della sabbia. Ho letto che i piccioni possono trasmettere le malattie, è il caso che vada a parlare con la direttrice e, in caso non risolva niente, faccio cambiare asilo a mio figlio?

Cara mamma, purtroppo i piccioni sono vettori di moltissime malattie, anche se in realtà i casi effettivi di contagio sono più rari di quello che si pensi. Di fatto, le persone che corrono più pericoli sono anziani, bambini e tutti coloro che hanno le difese immunitarie basse. Inoltre, gli ambienti più a rischio di contagio sono quelli rurali e non quelli cittadini. Fatta questa premessa, è comunque importante fare attenzione ai piccioni e soprattutto ai loro escrementi: quando le loro feci si seccano, si sbriciolano dividendosi in tante minuscole particelle che possono essere facilmente inalate insieme a tutti i virus, funghi e batteri che contengono. Non solo, il guano (così si chiamano le loro feci), una volta che si polverizza, può venire trasportato molto lontano dal vento o da altri vettori, sparpagliando ulteriormente i germi e contaminando oggetti, superfici e alimenti.
Le malattie che si possono prendere inalando il guano dei piccioni sono più di 60, tuttavia quelle che più tipicamente vengono trasmesse da questi uccelli sono la criptococcosi, l’istoplasmosi e la psittacosi. Si tratta, comunque, di patologie poco diffuse e che hanno sintomi molto generici e per questo possono essere scambiate per una serie di altre infezioni. Per questo motivo è importante per il medico che deve fare la diagnosi sapere se ci sono particolari fattori di rischio, per i quali si possa ipotizzare che vi sia stato un contatto con il guano. Una volta che si ha il sospetto è invece piuttosto semplice verificare se si ha una di queste malattie, perché basta fare degli specifi esami del sangue. Le 3 malattie da ricercare sono: la criptococcosi: si tratta di una micosi provocata da un fungo, il Cryptococcus Neoformans, che colpisce prevalentemente chi ha un sistema di difese debole come i bambini piccoli, gli anziani o i malati cronici. I sintomi sono simili a quelli di una polmonite o una meningite, quindi tosse, febbre, stanchezza, dolori muscolari e mal di testa. La cura è a base di medicinali antimicotici.
L’ istoplasmosi: è una malattia causata dal fungo Histoplasma Capsulatum, che genera un’infezione del sistema immunitario. Può essere priva di sintomi, ma si manifesta anche con disturbi simili a quelli della tubercolosi, colpisce infatti i polmoni e porta tosse, dolori al petto, mal di testa e stanchezza. Di solito passa spontaneamente, ma esistono dei medicinali specifici per eliminare il fungo. La psittacosi o ornitosi: questa malattia è causata dal batterio Chlamydophila psittaci. Si tratta di una malattia piuttosto seria che, se non viene riconosciuta e curata con gli antibiotici giusti, può aggravarsi. Si può presentare con gli stessi sintomi che caratterizzano un’influenza ma, a differenza di quest’ultima, non passa senza una cura specifica.
Talvolta il guano di piccioni può contaminare alimenti e superfici dove si appoggia il cibo e in questo modo può veicolare anche le malattie che contagiano l’organismo attraverso il contatto oro-fecale, cioè se vengono ingeriti. Tra le più comuni malattie di questo tipo che si possono prendere dal guano dei piccioni ci sono la salmonellosi e l’escherichia coli.
La salmonellosi è un’infezione batterica che dà una serie di sintomi tipici della gastroenterite quindi, disturbi intestinali, febbre, nausea, diarrea e mal di pancia. Ci sono diversi tipi di salmonellosi che possono essere portate dai piccioni e la peggiore è la Salmonella Typhi, che causa forme più acute di gastroenterite oltre a una forma di febbre tifoide. Anche in questo tuttavia, il contagio avviene soprattutto se le difese del proprio organismo sono particolarmente basse. Anche se l’origine è batterica di solito la salmonellosi non si cura con gli antibiotici, ma al contrario si lascia che l’organismo espella i batteri attraverso la diarrea. L’ escherichia coli è una malattie che deriva da un batterio contenuto negli escrementi dei piccioni e che genera delle infezioni gastrointestinali, con sintomi come diarrea, crampi e dolori addominali, febbre alta e a volte anche nausea e vomito. Di solito si risolve da sola senza bisogno di cure particolari ma aspettando che i batteri vengano eliminati attraverso le evacuazioni. Se si accarezza o tocca un piccione non ci sono particolari rischi ed è sufficiente lavarsi le mani con acqua e sapone per prevenire guai. Tuttavia ogni volta che si entra in contatto con questo volatile e soprattutto con i suoi escrementi è bene prendere alcune precauzioni che un bambino dell’asilo, all’interno dell’asilo, non può certo adottare. Il primo metodo per prevenire le infezioni portate dai piccioni è quello di evitare che entrino nelle abitazioni. Quindi è bene coprire con delle reti in nylon ogni ingresso o buco presente nei solai e nei sottotetti, dal quale possano entrare questi uccelli. Non solo. E’ bene fare attenzione ai davanzali e ai balconi, ma anche ai pannelli solari, che spesso possono attirarli. Non a caso esistono in commercio degli appositi dissuasori. Poiché il principale pericolo della vicinanza ai piccioni sta nei germi che si trovano nel loro guano, quest’ultimo va sempre eliminato con acqua calda in modo da scioglierlo, evitando di grattarlo se è secco perché si potrebbero inalare e diffondere le sue polveri. Una volta eliminato, però, è anche importante disinfettare le superfici con ammoniaca, in modo da neutralizzare anche eventuali microbi più resistenti. Queste operazioni andrebbero fatte con i guanti e possibilmente indossando una mascherina per il naso in modo da proteggersi dal contagio. La pulizia dei muri delle case è fondamentale. Se il guano copre una vasta area di un muro o una terrazza è consigliato contattare le imprese che si occupano di questo tipo di pulizie perché dispongono dei mezzi adeguati e dell’esperienza per disinfettare, ma allo stesso tempo evitare di danneggiare le superfici.
Oltre a fare attenzione al guano dei piccioni, è bene ricordare che questi uccelli trasportano anche una serie di parassiti che a loro volta portano funghi, virus e batteri. Tra questi ci sono pulci, cimici, acari e zecche che, oltre a essere possibili vettori delle malattie tipiche dei piccioni, ne possono trasmettere altre, comprese una serie di allergie. Per questo anche in assenza degli escrementi è sempre bene pulire tutti gli oggetti e le superfici che sono entrate in contatto con i piccioni. Cara mamma, le ho scritto tutto questo perché può utilizzarlo per argomentare in modo appropriato e inattaccabile la sua richiesta alla direttrice dell’asilo che sono certo avrà a cuore la salute dei suoi piccoli frequentatori. Altrimentì, se la sua domanda, più che opportuna e di grande buon senso, non dovesse essere accolta, le confermo che può essere prudente cambiare scuola al suo bambino. Con cordialità.

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