Mi permetto di disturbarla per esporle un parere medico. Mia moglie si ha appena avuto il secondo aborto interno. Entrambe le gravidanze si sono interrotte intono alla 7 settimana. Sono circa 10 mesi che siamo alla ricerca e in passato non abbiamo mai avuto figli. Io ho 42 anni e mia moglie ha 40 anni. Mia moglie ha gruppo sanguigno RH negativo ed io ho gruppo sanguigno 0 positivo. Le racconto l’evolversi delle due gravidanze interrotte. Durante la prima gravidanza gia’ alla 4 settimana c’erano delle perdite da minaccia, dolori alla schiena e come terapia la ginecologa ha dato il progesterone tramite puntura per quasi 10 giorni, al termine il tutto si è concluso andando in ospedale e facendo l’espulsione farmacologica e la puntura di immunoprofilassi. La seconda gravidanza è avvenuta subito dopo, sembrava andare tutto bene, le beta si alzavano e lei a differenza della prima volta aveva anche i le nausee e non aveva dolori, la cosa procedeva durante una visita di controllo il ginecologo aveva sentito gli echi embrionali. Ieri alla nona settimana nella visita di controllo il ginecologo ha riscontrato che non c’era più il battito e niente anche questa volta un altro aborto. Nelle analisi di routine della gravidanza il test di coombs indiretto effettuato era risultato positivo e questo ci aveva fatto preoccupare, anche se avevamo fatto circa 8 settimane prima la puntura di immunoprofilassi a causa del primo aborto. Sulla base di quanto esposto secondo lei il risultato positivo di Coombs è deriva dalla puntura di immunoprofilassi o la puntura doveva essere fatta già alle prime perdite quando la ginecologa ci ha fatto fare la cura di progesterone? Secondo voi la puntura è stata fatta in ritardo? Che test si fanno per capire se mia moglie risulta immuzzata RH oppure se il risultato è legato alla puntura di immunoprofilassi? Secondo lei che esami possiamo fare per capire le possibili cause di aborto? Sono disperato e non sappiamo più cosa fare. Ci dia un consiglio. Grazie.
Elisa Valmori
Buongiorno, capisco il vostro grande sconforto dato che questa seconda gravidanza sembrava andare meglio della precedente. Intanto vorrei sottolineare che rispetto alla vostra età la gravidanza (anzi le due gravidanze) è arrivata in tempi brevi e quindi vi potete considerare coppia fertile. Resta però da capire come mai le due gravidanze si siano interrotte precocemente e dopo due aborti consecutivi le linee guida prevedono alcune indagini come ad esempio lo screening trombofilico per escludere difetti della coagulazione del sangue materno oppure una isteroscopia office per evidenziare eventuali irregolarità della cavità uterina (utero setto, subsetto, polipi endometriali, miomi sottomucosi…). Quest’ultimo esame consente anche di effettuare una piccola biopsia nel tessuto endometriale per evidenziare eventuali stati infiammatori cronici (endometrite). Mi vengono in mente anche altri esami del sangue potenzialmente utili: esami per valutare la funzione tiroidea, per escludere il diabete o la celiachia…però è giusto che la vostra ginecologa di riferimento valuti quali siano le indagini più appropriate. Io posso segnalare che per chi cerca la gravidanza è utile ad esempio che il TSH (l’ormone che stimola la tiroide) rimanga inferiore a 2.5 e che se dovesse risultare più alto alle analisi, si può introdurre una terapia con Levotiroxina a basso dosaggio (ad esempio 25 microgrammi/die lontano almeno 30 minuti dalla colazione). Inoltre è utile assumere acido folico (400 microgrammi/die lontano da the e latticini) ed eventualmente un supplemento di vitamina D (1000 unità al giorno oppure 1 fiala da 25.000 al mese). Immagino abbiate già uno stile di vita sano per cui non mi dilungo su dieta, esercizio fisico e astensione da fumo e alcolici per entrambi se possibile. Ricordo che anche il Papillomavirus può essere causa di aborti spontanei ripetuti per cui se non lo avesse fatto di recente, consiglio alla moglie di sottoporsi anche al Pap test oppure in alternativa all’HPV test. Rispetto al tema dell’immunoprofilassi, può essere che il test di Coomb’s indiretto sia risultato ancora positivo per via della precedente iniezione (ci aspettiamo che si negativizzi entro 6 mesi, mentre nel vostro caso erano trascorse solo 8 settimane). Non era indicato effettuarlo alle prime perdite ad inizio gravidanza in quanto a quell’epoca non c’era rischio di passaggio in circolo di globuli rossi embrionali che si formano successivamente. Secondo il Royal College, l’immunoprofilassi addirittura non andrebbe proprio effettuata prima della 12° settimana di gravidanza in quanto il rischio di sensibilizzarsi sarebbe minimo se NON viene effettuato il raschiamento della cavità uterina per completare l’aborto. Spero di averle risposto al meglio e che possiate coronare il vostro sogno di diventare genitori: ve lo auguro di cuore!
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