Una domanda di: Michela
Ero a 11 settimane di gravidanza, sabato sera a seguito di alcune macchie di sangue marrone scuro mi sono recata in pronto soccorso. Il collo dell’utero era perfetto ma durante la visita, purtroppo non c’era più battito e la gravidanza era ferma a 9 settimane. Lunedì hanno effettuato il raschiamento.
Sono in preda alla rabbia e alla disperazione. Continuo a ripercorrere i giorni della nona settimana, c’erano le feste patronali in paese, sono semplice uscita, ho fatto un semplice passeggiata ed ho passato il mio tempo seduta. In quella settimana ho mangiato giusto 3 funghi porcini, nel ragù ed erano ben cotti. Non ho avuto sintomi, solo un po’ di mal di schiena e crampi, che mi hanno accompagnato fin dall’inizio della mia gravidanza, a detta della ginecologa fastidi del tutto normali. Io ho una nefropatia da Iga in remissione, ho assunto aldomet e norvasc per il controllo pressorio, somministrato dal mio nefrologo e in accordo con la ginecologa. Quest’ultima per il rischio preclamsia, ha introdotto il cardirene, perché nonostante la cardioaspirina il suo cuore si è fermato? Prendevo dei semplici integratori e il magnesio. Subito dopo la prima visita ad 8 settimane, sono stata in gravidanza a rischio ma semplicemente perché il luogo di lavoro era molto lontano da casa. In una singola settimana, cosa è successo? Cosa ho fatto di sbagliato?
Eseguiranno esame istologico e citogenetico, ho paura che sia stata colpa mia. Voglio sapere cosa sia successo ma temo di essere stata io la causa. Quando potrò ricominciare ad avere una nuova gravidanza? Ho tanta paura.

Augusto Enrico Semprini
Cara Michela,
oltre il 90 per cento degli aborti spontanei è dovuto a uno sbilanciamento cromosomico del concepito: la natura è severa e non permette che la gravidanza evolva quando l'embrione ha qualcosa che non va eppure tutte le donne, anche quando viene dimostrata la presenza di sbilanciamento cromosomico incompatibile con la prosecuzione della gravidanza, si tormentano alla ricerca di qualche atto incongruo che possa aver generato la perdita, nonostante sia evidente che loro non hanno alcuna responsabilità. Le sue prospettive riproduttive sono ottime e il consiglio è di provare a concepire subito: la prima ovulazione si verifica a 30 giorni dall’aborto, quindi è prossima.
Prima di concepire conviene rimanere sullo stesso schema di controllo sulla funzione renale e pressione arteriosa. Attendo la bella notizia di una nuova gravidanza. Cordialmente.
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