Una domanda di: Lucia
Salve dottore, io e mio marito stiamo provando ad avere una gravidanza da
circa sei mesi ma con 0 risultati (sono
affetta da morbo di Crohn). Ora vorrei sapere, dato che sto prendendo l’acido folico (Folifill 5 mg) già da
mesi ed ho effettuato esami di routine da cui è emerso che l’acido folico è risultato di 56 più alto rispetto la
norma, se ci sono problemi in gravidanza ad avere valori
così alti…. La mia ginecologa mi dice sempre che va bene, ma onestamente inizio a dubitare non so cosa
pensare. Grazie mille.
Saluti.

Elisa Valmori
Salve signora, mi sembra strano il dato di laboratorio che mi riporta (ossia un dosaggio di acido folico più alto della norma di 56 unità in una paziente che potrebbe in teoria avere un malassorbimento intestinale, visto che è affetta da morbo di Crohn) e sarei tentata di farle ripetere l’esame per avere una conferma.
Ad ogni modo, le confermo che non sono noti rischi per la gravidanza legati a un eccesso di acido folico.
Se vogliamo essere pignoli, limitatamente alla salute in generale, sono previste due situazioni potenzialmente critiche legate ad un eccessivo apporto di acido folico.
La prima, è un possibile mascheramento della carenza di vitamina B12 (responsabile della anemia perniciosa) mentre la seconda è una potenziale deplezione delle scorte di zinco (cui però non si associano effetti avversi significativi).
Nelle persone che seguano una dieta varia (in particolare, che non escluda prodotti di origine animale), la vitamina B12 non è carente.
Lo zinco è invece presente nel pesce e nella carne, nei cereali (germe di grano e avena), nei legumi, nella frutta secca e nei semi (zucca, sesamo e girasole).
Tutt’al più, si può valutare col Curante se effettuare anche il dosaggio di queste sostanze nel prossimo prelievo che le verrà prescritto.
Le faccio i miei auguri per la ricerca del concepimento.
Non si lasci impressionare dal fatto di avere il morbo di Crohn: la cosa fondamentale è riuscire a mantenere la malattia in remissione sia prima che durante la gravidanza, con le terapie adeguate (per fortuna, ne esistono di compatibili in gravidanza e in allattamento) e rimanendo costantemente seguiti dallo specialista gastroenterologo, oltre che dal ginecologo.
Speriamo di sentirci presto con buone notizie, cordialmente.
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