Vi scrivo per un parere sulla crescita di mio figlio di 5 mesi.
Marco è nato a termine di 3.6 kg e 50 cm, all’uscita dall’ospedale pesava
3.4 kg, così come alla visita pediatrica ad una settimana dalla nascita.
Poi, ad un mese pesava 4.56 kg (per 55 cm di lunghezza e circonferenza
cranica 38cm) e a due mesi e 10 giorni 5.8 kg (per 58cm e cc 40.5).
A 4 mesi e 25 giorni aveva raggiunto 65 cm di lunghezza e cc di 43 cm, ma un
peso di soli 6.2 kg, aumentato di soli 150 g nelle ultime due settimane (per
un peso quindi di 6.35g a 5 mesi e 8 giorni).
Finora ha assunto solo latte materno.
È comunque vispo, allegro e dorme bene.
Qual è la vostra opinione su questo scarso accrescimento in peso?
La pediatra ci suggerisce di iniziare con lo svezzamento, ma non sono
convinta sia la scelta migliore.
Vi ringrazio per il parere.
Leo Venturelli
Cara mamma,
la crescita del suo piccino ha ridotto la sua corsa, anche la lunghezza in parte si è rallentata. Se il bambino è vivace e reattivo come al solito non ci sono grossi inconvenienti. Fare i conti solo sui numeri comunque è un po’ riduttivo: alcuni bimbi allattati al seno crescono molto bene su percentili elevati all’inizio per poi stabilizzarsi in un successivo momento. Spesso è utile vedere i genitori, la loro corporatura, per farsi una idea del loro figlio, perchè anche la struttura eventualmente minuta e la statura modesta si ereditano. Comunque il dato grezzo segnalato mostra un passaggio da centili sul 75 agli attuali 25.
Per quanto riguarda iniziare a introdurre i primi alimenti diversi dal latte (svezzamento), posso solo dirle che è opportuno iniziare a 5 mesi (cioè un mese prima di quanto di norma suggerito), come le è stato consigliato dalla pediatra, se il bambino sembra mostrare molto interesse al cibo degli adulti, se riesce a stare seduto su un seggiolone e non si stanca subito, se inizia a perdere il riflesso di estrusione della lingua quando il cibo entra in contatto con la bocca, se il latte della mamma da solo non lo nutre più a sufficienza, eventualità che si manifesta con una vistosa insoddisfazione dopo la poppata. E’ dunque lei che dovrà decidere il da farsi, affidandosi alla sua sensibilità di mamma, senza però ignorare del tutto le ragioni della sua pediatra che di certo, a differenza di me, ha modo di vedere il bambino e quindi di raccogliere tutti i dati utili per orientare la decisione di anticipare lo svezzamento. Con cordialità.
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