Anello contraccettivo e mestruazioni che non compaiono

Dottor Gaetano Perrini A cura di Gaetano Perrini - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 10/08/2020 Aggiornato il 10/08/2020

Se il flusso sanguigno non compare nei giorni della sospensione del contraccettivo ormonale, è consigliabile effettuare un test di gravidanza.

Una domanda di: Luisa
Vi contatto, in quanto, a seguito della rimozione dell’anello, eseguita mercoledì 05 agosto alle ore 08.30 non mi è ancora comparso il ciclo. Solitamente mi compare la sera del giovedì o, al più tardi, il mattino del venerdì. Nei giorni precedenti ho avuto rapporti non protetti con il mio partner, rapporti che però non si verificavano da 5 mesi (a marzo ho avuto rapporti l’ultima volta). Durante questi rapporti ho notato un inusuale bruciore che mi ha portata a togliere l’anello per la durata del rapporto (circa 30 minuti) per due volte (in due giornate distinte). Tengo a precisare che il tutto è avvenuto nella 3a settimana di inserimento.
Il bruciore è stato risolto con l’ausilio di un lubrificante e, in tutti i rapporti successivi, l’anello è rimasto inserito.
Nonostante io sia molto attenta al corretto inserimento dell’anello e, anche nel momento della rimozione durante il rapporto, mi sono curata di inserirlo non appena fosse finito, sono piuttosto preoccupata di un’eventuale gravidanza. Ho ragione di esserlo? Devo fare un test il prima possibile? E nel caso fosse positivo esistono pillole superiori a quella dei 5 giorni?
Grazie mille.

Dottor Gaetano Perrini
Dottor Gaetano Perrini

Gentile signora, l’anello vaginale è uno dei possibili metodi contraccettivi di tipo ormonale. L’uso corretto dopo 22 giorni in sede prevede la rimozione e la comparsa del ciclo normalmente il quarto giorno.
Nei 22 giorni d’uso è possibile estrarre per un breve periodo massimo due ore anello per qualsiasi tipo di esigenza senza che venga meno l’efficacia contraccettiva. Il consiglio che le posso dare e che se non dovesse vedere comparire le mestruazioni di effettuare un test di gravidanza dopo 7-10 giorni per verificare la situazione. Suggerisco anche di non sospendere il metodo contraccettivo e di riposizionare il nuovo dispositivo dopo sei giorni di pausa in quanto la storia da lei riferita sembrerebbe essere a basso rischio di fecondazione. Qualora il test risultasse positivo le suggerisco di contattare il suo ginecologo con quale confrontarsi sulle decisioni che lei riterrà opportune. Per quanto riguarda il contraccettivo di emergenza, non ve ne è di efficaci oltre i cinque giorni dal rapporto a rischio. Buona giornata.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti