Anti E identificata con il test di Coombs: c’è da preoccuparsi?

Professor Angelo Michele Carella A cura di Angelo Michele Carella - Dottore specialista in Ematologia Pubblicato il 15/11/2024 Aggiornato il 15/11/2024

L'anti E è a pericolosità intermedia quindi, se viene individuata, deve essere sottoposta all'attenzione di un specialista in malattia emolitica feto-neonatale.

Una domanda di: Filippo
Mia moglie è alla seconda gravidanza, ha gruppo sanguigno è A rh+, io 0 rh+, e il primo figlio è nato con gruppo sanguigno 0 rh-. Per questa seconda gravidanza la ginecologa le ha fatto fare il test di Coombs ed è risultato positivo con titolazione e tipizzazione: IDENTIFICATO ab anti – E, 1:8 score 1: 4. Si trova alla 10^ settimana e volevo capire se possiamo stare tranquilli, oppure dobbiamo preoccuparci. Nascerà sano il mio bambino?

Angelo Michele Carella
Angelo Michele Carella

Gentile Filippo, come penso le abbia detto la sua ginecologa, sua moglie va fatta seguire da un ambulatorio di malattia emolitica feto-neonatale. Questi ambulatori sono attivi nei Centri trasfusionali. Al momento la situazione va bene, ma può complicarsi e diventare un problema dalla 14^-16^ settimana, quindi è opportuno prendere contatto con uno dei suddetti ambulatori. L’anti E è a pericolosità intermedia. Cari saluti.

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