Antibiotici, cortisone, antivirali e altro ancora prima di sapere di essere incinta

Dottor Antonio Clavenna A cura di Antonio Clavenna - Dottore specialista in Farmacia Pubblicato il 16/10/2018 Aggiornato il 24/10/2018

Fortunatamente i farmaci presi immediatamente dopo il concepimento, ovvero prima che gli organi inizino a formarsi, non aumentano il rischio di malformazioni nel feto.

Una domanda di: Sandra
Al momento mi trovo con dei dubbi grandi visto che da 3
giorni ho scoperto di essere in gravidanza, oggi ho fatto il conteggio
delle beta hCG e sono a 19655.0 che corrispondono, mi hanno detto, più meno a 7 settimane. Il
problema è che io nel mese di settembre sono stata poco bene: ho preso
antibiotici, cortisone per 1 settimana, intorno al 15 settembre,
dopodiché ho avuto un episodio di herpes genitale recidivo e, di conseguenza,
ho preso aciclovir da 400 mg per 10 giorni, fino al 5 di ottobre. Inoltre la prima settimana di ottobre mi hanno fatto il secondo richiamo del
vaccino anti-epatite B (il primo fatto a luglio). Per finire, dottore,
dal 15 settembre avevo iniziato a prendere la pillola anticoncezionale.
Adesso mi trovo con il dubbio che tutto quello che ho introdotto come medicine possa aver creato problemi al bambino.
La ringrazio anticipatamente per il suo tempo e aspetto, se possibile, una sua
risposta. Grazie.

Antonio Clavenna
Antonio Clavenna

Risponde il dottor Antonio Clavenna, Responsabile dell’ Unità di Farmacoepidemiologia
Laboratorio per la Salute Materno Infantile, Dipartimento di Salute Pubblica, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS:
“Gentile signora Sandra,
considerando i farmaci da lei assunti e la durata limitata delle terapie, non ci sono particolari motivi per ritenere che il rischio di malformazioni possa essere aumentato.
In particolare, per quanto riguarda la terapia con antibiotici e cortisone, è verosimile che lei abbia assunto questi farmaci nel periodo immediatamente successivo al concepimento, prima che avesse inizio la formazione degli organi dell’embrione e dunque in un momento in cui l’assunzione di medicinali non è associata a un maggior rischio di malformazioni.
Gli studi riguardanti l’assunzione di aciclovir in gravidanza e quelli riguardanti la vaccinazione contro l’epatite B non hanno osservato un aumento dei rischi per lo sviluppo del feto. Lo stesso vale per gli studi che hanno valutato gli esiti delle gravidanze nelle donne che senza accorgersi avevano continuato ad assumere la pillola anticoncezionale anche durante le prime settimane di gravidanza: il rischio di malformazioni non è risultato più elevato rispetto a quello della popolazione generale. Con cordialità”.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti