Antidepressivi in gravidanza e pareri discordanti

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Dottoressa Elisa Valmori Pubblicato il 09/05/2023 Aggiornato il 02/10/2023

Al di là delle singole convinzioni e delle singole opinioni, in ambito scientifico è certo che esistono farmaci antidepressivi compatibili con gravidanza e allattamento e la Sertralina (inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina) è uno di questi.

Una domanda di: Federica
Buongiorno, sono una ragazza di 32 anni incinta alla quattordicesima settimana; causa Doc e depressione, che sono tornati in gravidanza, la mia psichiatra mi ha prescritto Sertralina 50 mg, eventualmente da aumentare nel tempo nel caso dovessi averne bisogno. Ho chiamato i maggiori centri di tossicologia clinica e mi hanno detto che dovrò fare una ecocardio fetale alla ventesima settimana e partorire in un reparto di neonatologia per rischio crisi di astinenza nella bambina e per tenerla sotto controllo; inoltre, anche su internet, alcuni esperti parlano di rischi e alcuni articoli di possibili danni a lungo termine (autismo, problemi ecc ecc). Io non so più a cosa credere e cosa fare…è molto difficile prendere una decisione con tutti questi pareri discordanti. Qual è la verità? Grazie in anticipo.
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve Federica, sono contenta che lei sia seguita dallo psichiatra in questa avventura meravigliosa (e vertiginosa) che è la gravidanza. A mio avviso sarebbe molto utile se lo psichiatra di fiducia fosse anche in accordo con il ginecologo curante. Qualora non fossero in accordo, le consiglio di metterli in contatto: vedrà che sarà tutto più semplice. Per prima cosa sono lieta che il curante psichiatra non sia contrario a prescindere all’impiego di farmaci in gravidanza: purtroppo ci sono diversi colleghi che lo sono e donne che soffrono per i nove mesi dell’attesa convinte di non poter prendere nulla. Invece per fortuna esistono dei farmaci compatibili con gravidanza e allattamento e la Sertralina è proprio uno di questi! In ogni caso, è fondamentale non trascurare il dosaggio di questi farmaci: in gravidanza si consiglia di assumere il “dosaggio minimo efficace”, ma questo non significa che le dosi di farmaco debbano essere ridotte rispetto al dosaggio normale dell’adulto, anzi! Quindi, per esempio, di sertralina il dosaggio “medio” raccomandabile è solitamente di 75-150 mg/die, paroxetina oppure citalopram 20-40 mg/die, Venlafaxina 75-250 mg/die, Escitalopram 10-20 mg/die. Mi rincresce molto che le sia stata data l’indicazione ad effettuare ecocardiografia fetale per via dell’esposizione alla Sertralina: questo farmaco NON causa malformazioni fetali nel modo più assoluto. Poi per carità, un controllo ecografico in più non si nega a nessuno, tenendo conto che i difetti cardiaci sono molto frequenti nella popolazione generale e in larga parte a risoluzione spontanea oppure suscettibili di terapia chirurgica grazie ai notevoli progressi della medicina e delle cure neonatali e perinatali (ho recentemente scoperto che i chirurghi pediatrici ora operano anche in utero diverse malformazioni in modo da limitare le complicanze conseguenti allo sviluppo delle malformazioni stesse: non è meraviglioso?) Dato che si parla di fare questo controllo alla 20^ settimana, mi permetto di osservare che proprio a quest’epoca è prevista l’ecografica ostetrica cosiddetta “morfologica” per indagare il corretto sviluppo dei principali organi e distretti anatomici del feto (dalla testa al cuore, allo stomaco, agli arti…) e che solitamente se questo esame mette in luce qualche dubbio a livello dello sviluppo cardiaco, è proprio cura del ginecologo che lo esegue richiedere una ecocardiografia fetale di completamento. Ad ogni modo, mi preme che la richiesta di ecocardiografia fetale sia effettuate con esenzione M50 ossia gravidanza a rischio e motivata da “assunzione di psicofarmaci in gravidanza”, di modo da poterla ottenere gratuitamente nel suo caso specifico. Invece rispetto al rischio di sviluppare crisi di astinenza neonatale mi preme ribadire che questo rischio NON è presente per i farmaci della famiglia degli SSRI (cui Sertralina appartiene) ma lo è invece per le benzodiazepine (En, Xanax, Tavor per fare alcuni nomi di farmaci spesso impiegati in associazione per disturbi d’ansia o del ritmo sonno-veglia). La Sertralina è perfettamente compatibile in allattamento e ritengo prudente che lei prosegua il trattamento anche dopo il parto almeno nei primi mesi di vita della creatura, finché non troverete un nuovo equilibrio al di fuori dell’utero. Per inciso, la Sertralina è tra i farmaci che hanno un minore passaggio nel latte materno quindi dopo la nascita si ridurrà notevolmente l’esposizione al farmaco da parte del bambino/a. Alla nascita, è utile che il neonatologo sappia che lei sta assumendo questa terapia con Sertralina in quanto POTREBBERO verificarsi alcuni sintomi particolari (agitazione, irritabilità) nelle prime ore di vita. Ma non sono paragonabili alla crisi d’astinenza da benzodiazepine, e sono comunque a risoluzione spontanea entro poche ore. Quanto alla possibilità di insorgenza di autismo, mi preme sottolineare che non è ancora chiara la causa di questa strana malattia. In alcuni casi sono coinvolte delle predisposizioni genetiche, in altre potrebbe giocare un ruolo un mix di farmaci (quello maggiormente incriminato al momento è il Valproato di sodio o Depakin) che in qualche modo vadano a saturare la nostra capacità di eliminazione delle sostanze tossiche (quindi comprendendo anche inquinanti, pesticidi, metalli pesanti…). Se lei al momento è in benessere con Sertralina 50 milligrammi, siamo davvero a cavallo: sta assumendo un unico farmaco e ad un dosaggio minimo! Non si allarmi se nel corso della gravidanza dovesse aver bisogno di incrementare questo dosaggio (d’altra parte, si aumenta notevolmente di peso in questi nove mesi: tenga d’occhio la bilancia se è la sua prima gravidanza!) Spero di esserle stata di aiuto e di incoraggiamento, resto a disposizione se desidera, cordialmente.

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