Atenelolo in gravidanza: può avere ripercussioni “a lungo termine” sul bambino?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 01/08/2022 Aggiornato il 01/08/2022

L'assunzione del betabloccante atenololo può in effetti influire sul peso del bambino alla nascita. Ma se la crescita del neonato è regolare e il pediatra non rleva alcun particolare problema si può stare tranquilli.

Una domanda di: Andrea
Salve dottoressa, dopo la sua risposta non posso evitare di chiederle un’informazione. Io circa 2 anni fa sono stata in cura con 25 mg
di atenelolo datomi circa alla 15 settimana di gravidanza per uno stato d’ansia legato alla situazione covid e altri problemi famigliari, e l’ho preso
fino alla fine della gravidanza. Ringraziando al bimbo non è successo nulla e gode e di ottima salute, l’unica cosa è che è nato leggermente più
piccolo della media: 2490. È un caso isolato o devo preoccuparmi per problemi futuri del bambino? Grazie mille per la cortese disponibilità.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve cara signora, anche se non l’ha precisato immagino che il bimbo nato due anni fa sia nato a termine e quindi con un peso inferiore alla media per una gravidanza singola (per due gemelli sarebbe un peso ideale!).
Lei stessa mi scrive che il bimbo gode di ottima salute e non ho dubbi che sia realmente così. Una volta una collega pediatra ha detto:”mai sottovalutare il sesto senso della mamma sulla salute di suo figlio! Le mamme sanno che i loro bimbi non stanno bene 48 ore prima dello stetoscopio del pediatra!”
So che può sembrare eccessivo ma…è la verità. Le mamme lo sanno se i bimbi sono sani o malati (o hanno il pannolino da cambiare), se ne accorgono al volo perché li sanno leggere con l’intuito femminile o per Provvidenza…fatto sta che sono lì al momento giusto per fare quello che c’è da fare.
Bene, detto questo esaminiamo un attimo il rapporto tra Atenololo e sviluppo intrauterino del bambino.
C’è un possibile legame tra l’assunzione di Atenololo e una crescita fetale ridotta.
Il motivo sta nel fatto che questo farmaco riduce la gittata cardiaca (la quantità di sangue che il cuore pompa ad ogni suo battito) e questo può voler dire una minore perfusione di sangue anche a livello della placenta e, quindi, una crescita fetale limitata da un minore apporto di sostanze nutritive alla placenta.
Per semplificare, il bimbo è stato messo a dieta fin da quando era nella sua pancia.
Poi non sappiamo dire esattamente se sia colpa solamente dell’atenololo o anche di uno stato ansioso materno non controllato dalla terapia, che ha magari modificato la sua alimentazione così come il ciclo sonno-veglia…
Per questo è importante che lei sia seguita regolarmente dallo psichiatra di fiducia…mi auguro ne abbia già uno, vero?
Si può pensare di optare per un altro tipo di terapia farmacologica in vista di una seconda gravidanza che non avrà nuovamente il problema della restrizione di crescita se si sceglieranno ansiolitici quali gli SSRI (Sertralina o Paroxetina ad esempio).
Inoltre, dopo il primo figlio il corpo si adatta sempre meglio alla gravidanza ed è tipico osservare un incremento di peso progressivo nel neonato (nel mio caso, ad esempio, la prima figlia pesava 3040 grammi, il mio settimo più di 4 chili!).
Vedrà che la seconda gravidanza avrà meno incognite della prima e sarà molto più “vivibile”…glielo auguro di cuore!

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti