Attacchi di rabbia e autopunizioni

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 10/01/2018 Aggiornato il 10/01/2018

Non è opportuno assecondare il bambino quando si auto-punisce per le proprie intemperanze. Meglio aiutarlo a controllare la rabbia prima che esploda.

Una domanda di: Barbara
Sono la mamma di un bambino di 5 anni. Lo scorso mese sono andata al colloquio con le maestre le quali mi hanno detto che M. ha problemi emotivi. Mentre è in asilo ha degli attacchi di rabbia, sfida spesso le maestre e appena fa qualcosa che non dovrebbe fare inizia a piangere e si mette in punizione da solo. A casa, non avendo fratelli o cugini, è circondato da adulti, passa praticamente il tempo con i nonni materni e con me dal momento che due anni fa io e il papà di M. ci siamo separati. Se gli chiedo che cosa ha fatto in asilo, la risposta è “non mi ricordo” o “mamma lasciami stare”. Le maestre non mi hanno dato indicazioni su come poter risolvere la situazione. Come posso aiutarlo?
Angela Raimo
Angela Raimo

Cara mamma, direi senz’altro che le maestre non dovrebbero assecondare il bambino quando si auto-punisce, mentre è giusto che lo invitino con dolcezza a evitare certi atteggiamenti, facendogli osservare che disturbano prima di tutto lui stesso. Da parte sua può invece aiutarlo ad allontanare la rabbia rapidamente, ogni volta che la sente arrivare. Può insegnargli un rituale “scaccia-rabbia”, basato sui principi dell’equilibrio emozionale: quando si sente molto in collera o a un passo dal commettere qualcosa che non va può provare a mettere una manina nella parte destra del corpo, sotto le ultime costole, per poi pensare dentro di sé: “Rabbia, io ti mando in vacanza. Vai via, vai via!”. Le consiglio anche di trascorrere del tempo con lui leggendogli le fiabe, anche quelle classiche vanno molto bene. Gli chieda anche di imparare a dare sempre un nome alle emozioni forti con cui si trova alle prese: scontento, allegria, collera, contentezza, delusione, stupore, paura e così via perché in questo modo diventa più facile superare i momenti negativi. Lo aiuti in tal senso disegnando con lui su un foglio tante faccine con le singole emozioni: prenda come modello le cosiddette emoticon, facilmente reperibili in Internet o anche nello smart phone. Una volta disegnate tutte le faccine, gli chieda di dirgli quali sono le emozioni belli e quali sono le brutte, quindi di nominarle a una a una. Il foglio può diventare un mezzo con cui lui può raccontarle come si sente o come si sentiva all’asilo. Per finire, quando è possibile faccia in modo che il suo bambino anche dopo l’asilo trascorra del tempo con un’amichetto, magari invitando qualcuno a casa vostra. Stia comunque tranquilla, il suo affetto e le sue attenzioni, uniti a quelle dei nonni, favoriranno un armonico sviluppo psicoemotivo del suo bambino. Mi tenga aggiornata. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Cardirene: le donne incinte di 40 anni devono per forza assumerlo?

21/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Posto che le ragioni di una prescrizione vanno richieste al medico che l'ha effettuata, è senz'altro possibile che in caso di gravidanza in età avanzata, anche senza particolari fattori di rischio, venga indicato l'uso dell'aspirinetta (il Cardirene) per giocare d'anticipo sull'eventuale comparsa di...  »

Lavoro tanto di giorno: di notte è bene che le mie bimbe dormano con me?

15/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Se un bimbo si è già abituato a dormire nella sua cameretta, non è opportuno privarlo di questa importante conquista per averlo accanto nel lettone. Meglio puntare sulla qualità del tempo, anche se poco, che si trascorre insieme, dedicandosi a lui amorevolmente e gioiosamente ogni volta che si può. Basterà...  »

Sulla trasmissione del gruppo sanguigno

13/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Secondo le leggi che regolano la trasmissione dei gruppo ABO, ogni soggetto eredita sia dalla madre sia dal padre un solo fattore a testa, quindi da una madre AB e da un padre 0 non possono nascere figli di gruppo AB, ma solo di gruppo A0 o B0. Nel tesserno verrà però indicata solo la A o solo la B.  »

Grosso dispiacere in gravidanza: il bimbo ne può risentire?

10/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Fortuna vuole che il feto sia protetto dalle emozioni negative che può provare la donna in gravidanza e questo vale anche quando il dispiacere è così grande da determinare addirittura qualche manifestazione fisica, come il mal di pancia.   »

Incinta a 35 anni: quali indagini è opportuno fare?

08/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

A prescindere dall'età materna al momento del concepimento, è opportuno che tutte le donne nel primo trimestre di gravidanza effettuino il test combinato o perlomeno la misurazione della TN (translucenza nucale), che rappresentano il metodo universale e raccomandato di screening delle anomalie fetali....  »

Fai la tua domanda agli specialisti