Una domanda di: Alberto
Ho una bambina che compirà tra poco 3 anni e frequenta il nido da metà settembre, cioè da quando ha 2 anni. È una bambina molto vivace ed espansiva. Appena iniziato il nido non rispettava le regole e i tempi, ma poi è migliorata. Poi è stata a casa parecchio, tra malattie e per il fatto che siamo stati via un mese e mezzo. All'ultimo colloquio ci hanno detto che è molto abile nel linguaggio, ha molta fantasia nel gioco, spannolinamento va benissimo, insomma va tutto bene tranne che per il fatto che fatica a rispettare le regole e ad attendere, quindi è tornata indietro rispetto ai progressi che aveva fatto sotto questo aspetto. Se ad esempio leggono una storia e a lei gira di alzarsi e andare via lo fa dicendo tranquillamente che non le piace. Quando ha finito di mangiare si alza anche se gli altri non hanno finito. Se le dicono di mettere a posto i giochi accampa scuse, tipo che le scappa la pipì o che non vuole farlo. È bella impegnativa insomma. La maestra ha detto che alla scuola materna si troverà bene perché tende a cercare i bimbi più grandi, ma si troverà inizialmente male perché lì le regole sono più stringenti. C'è da dire che a casa non le abbiamo dato moltissime regole, ma ora abbiamo cambiato registro, ma è davvero dura perché si oppone. I cambiamenti positivi che ho notato io negli ultimi mesi sono: prima passava da un gioco ad un altro nel giro di pochissimo tempo, ora invece si concentra su un singolo gioco per molto tempo; non ha mai avuto in simpatia il passeggino, ma ora comincia ad accettare di dare la manina quando siamo per strada; a tavola inizia a stare di più e anche se magari si muove sulla sedia se deve aspettare chiede "avete finito?" quando vorrebbe alzarsi; è attentissima ai dettagli; le piacciono tanto i libri con le etichette e se gliene compriamo uno si perde a giocare per moltissimo tempo; a differenza di qualche mese fa ora si riesce a mangiare fuori con lei. Siamo in vacanza e gli animatori hanno organizzato la lettura di una storia e la costruzione di un lavoretto. La storia l'ha ascoltata seduta buona buona, poi è stata seduta anche per fare il lavoretto, ma era la bimba più piccola di tutte e quando ha visto le forbici aveva in mente di tagliare la carta più che fare il lavoretto in sé, quindi pur rimanendo seduta ha fatto un po' ciò che voleva. C'è da dire che i tempi erano troppo lungi per una bambina di neanche 3 anni, le istruzioni degli animatori arrivavano lente e frazionate, alla fine è stata quasi sempre seduta per 45 minuti. Gli aspetti negativi: a volte sembra una piccola adolescente ribelle; il no è diventata una delle sue parole preferite e a volte ci sfida e alza la voce; per farle mettere a posto i giochi spesso dice no e ci vuole tanta pazienza per farglielo fare. Vorrei capire se questi comportamenti sono normali in una bimba che non ha ancora compiuto 3 anni. Come dicevo è sempre stata molto vivace e impegnativa. Per fortuna ci ha dato pochi problemi con il sonno. Vorrei capire se potrebbe essere iperattiva per il fatto che è vivace e ha difficoltà con le regole.
Grazie.

Luisa Vaselli
Gentile papà,
sì i comportamenti di sua figlia sono normali. Tutti i bambini cercano di evitare le regole e di opporvisi, ma lo fanno solo per capire quali sono i confini oltre quali non possono andare. I bambini hanno bisogno di genitori, non di amici e di regole, poche, semplici e giuste. E hanno bisogno che queste regole vengano imposte con fermezza, che vengano fatte rispettare: è così che si sentono amati, protetti, al sicuro. Un bambino senza regole è letteralmente spiazzato, disorientato, confuso e reso inquieto dalla loro mancanza. Non può che sentirsi abbandonato a sé stesso (quindi non abbastanza amato) in quanto non ha la capacità di gestire una libertà sconfinata, un mondo senza paletti che lo contengano, dandogli sicurezza e stabilità. Naturalmente ci vuole la giusta via di mezzo. Ripeto, le regole da imporre devono essere poche ma, una volta stabilite, per nessuna ragione debbono essere modificate o alterate, né possono lasciare spazio a compromessi. Il "no" non dovrebbe mai trasformarsi magicamente in sì, meno che ma se l'incantesimo viene operato dall'altro genitore. Se il papà dice no anche la mamma deve dire no, se c'è disaccordo, i genitori ne possono discutere in privato, mai in presenza del bambino. La coerenza educativa è ciò che serve ai nostri piccoli per una crescita armonica. Dare delle regole e poi non farle rispettare, lasciare ampio margine di contrattazione dopo aver detto "no", suscita nel bambino una sensazione di onnipotenza per lui difficile da sopportare: da qui smarrimento, confusione e capricci infiniti. Per contro, le piccole frustrazioni che derivano dai nostri no, permettono al bambino di imparare ad accettare più avanti le sconfitte più o meno grandi con cui purtroppo prima o poi si troverà alle prese, come accade a tutti. La bambina che mi descrive è una bambina che, come lei ha detto, non era abituata a rispettare delle regole, quindi è ovvio che un cambiamento tanto repentino le suggerisca di protestare, di ribellarsi. Mi dice anche che è molto migliorata sotto il profilo della concentrazione: mi sembra un risultato ottimo visto che fino a circa i 9 anni i bambini, per loro caratteristica, faticano a mantenere a lungo l'attenzione su un singolo gioco, su un racconto, su un'attività. Sono convinta che se riuscirete a mantenere una fermezza educativa, la vostra piccola non tarderà a introiettare le regole che le vengono date sia a scuola sia a casa. Cari saluti.
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