Bambina di quasi tre anni che continua a volere il seno (con rabbia)

Dottoressa Angela Raimo A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria Pubblicato il 05/08/2025 Aggiornato il 05/08/2025

Le crisi di rabbia, le intemperanze, i capricci di un bambino esprimono la sua frustrazione per non riuscire a ottenere quello che vorrebbe. Ma quando il "no" è giusto, come lo è quello di smettere di allattare se, per qualunque ragione, non si vuole/può più farlo, è bene rimanere fermi nel mantenerlo.

Una domanda di: Raffella
Sono la mamma di una bimba di 2 anni e 7 mesi allattata al seno dalla nascita. Ho deciso alla fine di giugno di smettere l'allattamento riducendo all'inizio qualche poppata la sera, poi la mattina appena sveglia e al pomeriggio per addormentarsi, fino ad arrivare a toglierle completamente anche durante la notte. Ho preso questa decisione perché la bimba essendo seguita da un dentista purtroppo per i dentini da latte cariati, mi aveva detto già da mesi di interrompere immediatamente l'allattamento perché la causa delle carie di mia figlia sono dovute da un allattamento prolungato e soprattutto dalle poppate notturne durante le quali lo zucchero si deposita sui dentini. Mia figlia è in cura dal dentista per i dentini e inoltre ho preso ancora di più questa decisone perché ho dovuto prendere un antibiotico per una infezione urinaria molto alta e a settembre la bimba comincia anche l' asilo. Dottoressa da quando ho cominciato questa fase, la mia bambina ha cominciato ad avere crisi di pianto notturno, accompagnate da graffi, si morsicava le manine, urla di disperazione, non potevo toccarla e prenderla in braccia che si dimenava e mandava via. In quei momenti se aveva qualcosa in mano me lo lanciava. Durante il giorno al risveglio stessa cosa e per addormentarsi al pomeriggio ricominciava con le sue crisi. Sono venuti in me tanti sensi di colpa e la paura di poter causare qualcosa a livello neurologico della mia bimba con tutto questo nervosismo. Sono aumentati i capricci e per qualche giorno nemmeno con la sorella andava d’accordo. Respingeva anche il papà se la sera voleva dormire nella cameretta insieme a noi. Sotto consenso della pediatra per queste crisi nervose e per facilitare l'addormentamento mi ha consigliato di darle qualche goccina di vitamina b6 e l-teanina. Ci ho messo un po’ ad accettare di darle le goccine perché facevo fatica ad accettare. Poi per 5 sere le ho date. È un mese ormai che viviamo questo malessere in famiglia. Cosa mi consiglia di fare?! Avevo pensato di rivolgermi a un neurochirurgo infantile oppure psicologo perché non ho mai visto mia figlia con queste crisi e mi spaventano, ho paura che questo nervosismo le possa causare qualcosa nello sviluppo. Ho il terrore che si sveglia di notte perché mi chiede la tetta, piange, se provo a
toccarla mi chiede di non toccarla e accarezzarla, inizia ad urlare fino a quando non si convince di venire in braccio, la cullo, si riaddormenta e la rimetto giù, ho provata a lasciarla nel letto per vedere se con la mia vicinanza si riaddormentava da sola dopo lo sfogo ma non riesce. Ha un carattere molto forte e deciso fin da piccola, tende sempre a comandare anche quando gioca con la sorella, piange quando la sgridiamo per qualcosa perché non vuole essere ripresa. In questa fase che stiamo vivendo se la sgrido con fermezza mi viene incontro mi graffia, mi tira i vestiti e prova a darmi qualche schiaffetto cosa che non fa con il papà. E se il papà la riprende in queste situazioni, lei si alza e viene a tirarmi qualche schiaffetto. Ho provata ad evitarla, si arrabbia di più, solo sfoga e poi ritorna alla normalità chiedendomi scusa e che Lei vuole la tetta. E quando le parlo che è tranquilla e le chiedo perché picchia la mamma, lancia i giochi e fa i capricci mi dice che lei fa così perché vuole la tetta. Dottoressa confido in una sua risposta! Mi consigli a chi posso rivolgermi, se passa questa fase, come mi devo comportare davanti a queste situazioni e la mia paura più grande è che questo nervosismo possa avere conseguenze sul suo sviluppo. Grazie. Inoltre penso sia normale che si sia compromessa tutta la routine, al pomeriggio non dorme sempre e la sera prima dell’1/1.30 di notte non riesce ad addormentarsi, crolla per sfinimento… Mi aiuti, ho bisogno di un consiglio… Grazie!!!

Angela Raimo
Angela Raimo

Cara signora,
il comportamento della sua bambina, anche se piuttosto eccessivo rispetto all’usuale, era da mettere in conto dopo tutti questi mesi di allattamento. Sua figlia si sente defraudata di un diritto che riteneva acquisito e si ribella a quello che considera un sopruso e tutto quello che sta facendo esprime tutta la sua frustrazione. Ma il problema sta non nella bambina che si comporta esattamente come spesso accade alla sua età ma nel modo in cui viene gestita questa situazione e, soprattutto, nel suo senso di colpa che non ha ragione di esistere eppure c’è e si pone come un ostacolo verso il traguardo di riportare la pace in famiglia evitando tutto questo scompiglio. Lei non ha motivo di avere rimorsi, non è da tutte allattare così a lungo, all’età di sua figlia il latte materno rappresenta una coccola e non più un alimento necessario. Proprio per questo può diventare semplice sostituirlo con una vicinanza amorevole, fatta di carezze, canzoncine, storielle e affettuosa fermezza nel dirle: "No, la mamma non ha più latte, adesso è il momento di mangiare altre cose". E di fronte alla sua rabbia, alle sue intemperanze, alla sua aggressività è una buona idea accucciarsi e abbracciarla, magari dicendo: "Capisco che tu sia arrabbiata ma la situazione non si può cambiare, a un certo punto i bambini non prendono più il seno della mamma. Dai andiamo a vedere dalla finestra se per caso vediamo passare un uccellino!" Ecco: serve distrarla dal suo capriccio proponendole qualcosa di piacevole che la possa incuriosire. Il mio consiglio generale è di rasserenarsi lei per prima e poi di dedicarsi con pazienza e calma alla costruzione di un rapporto equilibrato con la sua piccina, togliendole il grande potere che le viene conferito e che, mi creda, non è un bene per una bambina così piccola. Si tratta proprio di mettere saldi paletti e di farle capire che le regole non le può dettare lei. Per quanto riguarda il sonno, le consiglio di adottare un rituale della nanna fatto di una sequenza sempre uguale di avvenimenti: bagnetto, cena, lettura della fiaba, lettino, accensione di una lucina, bacino della buona notte. Aiuta molto. Credo comunque che l'ingresso all'asilo sarà risolutivo in quanto non avrà più la possibilità di reclamare il seno. Se però la situazione non dovesse migliorare allora potrebbe essere opportuno chiedere il parere di uno psicologo infantile o, su valutazione del pediatra, di un neuropsichiatra (non neurochirurgo!) infantile. In ogni caso le crisi di rabbia e i capricci reiterati non comprometteranno lo sviluppo della bambina. Cari saluti.


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