Una domanda di: Daia
Il mio piccolino 12 mesi, da un mesetto a questa parte fa un movimento con la testa come a dire NO ma non come rifiuto, mi spiego meglio ogni tanto nella giornata lo fa senza un motivo, esempio stiamo passeggiando lui è nel passeggino e lo fa, siamo a casa sta giocando lo fa, ho notato che poco prima di iniziare a fare questo gesto ha iniziato anche a roteare la manina (non li fa in contemporanea ma in momenti diversi), sono molto preoccupata. Il bambino è molto nervoso e capriccioso, lo è sempre stato fin dalla nascita, vuole esplorare ed è sempre in movimento. Però è un bimbo anche solare che ride sempre sembra che gli piacciano molto gli altri bambini. Ancora non cammina ma gattona e si alza in piedi stando attaccato, non parla ma fa molti versi a volte addirittura urla, soprattutto se siamo (esempio, al bar e lui è stanco vuole o gattonare o fare altro e in quel momento non può fa versi). Mi devo preoccupare?

Angela Raimo
Cara signora,
le confesso che quello che scrive mi ha lasciato piuttoso sconcertata. In primo luogo come fa a parlare di capricci fin dalla nascita? Le assicuro che questo è un linguaggio assolutamente inappropriato che esprime la poca conoscenza dei lattantini. Nessun bambino piccolissimi fa i capricci né tanto meno è nervoso se non avverte alcun disagio, quindi se mangia a sufficienza e viene accudito in modo amorevole, in base alle comprensibili esigenze che manifesta e non ha disturbi fisici, come può essere un mal di pancia. Gli atteggiamenti che descrive non sono affatto preoccupanti e credo ci sarebbe invece da preoccuparsi se stesso fermo immobile in un bar senza dare segni di insofferenza. I bar non sono luoghi adatti per i bambini, lo porti ai giardini pubblici (sì, anche nelle giornate fredde, a patto di coprirlo in modo adeguato) o in ludoteca e vedrà che la situazione migliorerà in un brevissimo arco di tempo. Avverto nel suo scritto poca disponibilità e altrettanto limitata pazienza nei confronti di questo bambino, mentre giocoforza con i piccoli ce ne vogliono parecchie di entrambe. Aggiungo che è importante anche che lei accetti e rispetti l'età di suo figlio, non aspettandosi, per esempio quando lo porta al bar, comportamenti da adulto ragionevole che non possono per ovvie ragioni anagrafiche appartenergli. Se poi i segnali che tanto la preoccupano (a mio avviso immotivatamente, ma parlo a distanza senza poter vedere il bambino e di questo si deve tenere conto) si accentuassero e diventassero la principale caratteristica del suo modo di essere si confronti con il suo pediatra curante che, a differenza di me, può farsi un'idea più chiara della situazione e della comparsa di eventuali problemi. Cari saluti.
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