Bimba che dopo l’addio al pannolino si rifiuta di fare la cacca: che fare?

Dottor Leo Venturelli A cura di Leo Venturelli - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 15/07/2024 Aggiornato il 22/07/2024

Un piccolo rituale da osservare all'occorrenza, qualche accorgimento per rendere il momento confortevole, uniti a tanta pazienza e a un atteggiamento sereno a poco a poco riescono a indurre il bambino a utilizzare il vasino e, più avanti, la tazza del wc.

Una domanda di: Valeria
Sono disperata: da 3 mesi, dopo lo spannolinamento, la mia bimba di 32 mesi si rifiuta di fare la cacca. Nonostante abbia lo stimolo e dice di voler fare la cacca, arrivati sul water o sul vasino, si rifiuta urlando di avere paura. Quando ha lo stimolo, rifiuta pure di fare la pipì per paura di far uscire pure la cacca. Non so cosa fare. Arriva a farsi venire forti mal di pancia perché sta pure 5 giorni e poi la fa solo con l’ausilio di un microclisma. Spero possiate aiutarmi.
Leo Venturelli
Leo Venturelli

Cara signora, provi a mettere il pannolino alla bambina quando dice di voler fare la cacca e poi le chieda (senza ansia, con tono naturalissimo) di sedersi sul vasino, appunto col pannolino addosso. A volte funziona. Se non dovessimo ottenere risultato, l’alternativa è di invitarla almeno a fare la cacca in bagno sempre col pannolino addosso, almeno per abituarla a un luogo dove tutta la famiglia si reca per lo svolgimento di queste funzioni. A volte aiuta lasciare in bagno un piccolo libro con belle figure, da leggere e sfogliare solo quando c’è da fare la cacca. Può servire anche, se ci sta, mettere vicino al water uno sgabellino in cui la mamma o il papà si siedono “per fare compagnia”. Le raccomando anche di prestare attenzione al buon appoggio dei piedini: può capitare che il bambino (o la bambina) si rifiuti di fare la cacca sul water perché non si sente stabile. Se vuole che la sua piccola utilizzi il water le raccomado di adottare lo specifico riduttore, meglio se in gomma morbida, perché rende la seduta più confortevole. Occorre che tutto sia lieve e giocoso, e per questo è molto importante (anche se non è facile) non mostrarsi mai preoccupati o ansiosi. Va da sé che occorre armarsi di tantissima pazienza: vedrà che piao piano questo traguardo verrà raggiunto. Mi tenga aggiornato. Tanti cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti