Bimba che non vuole più stare con la nonna

Dottoressa Luisa Vaselli A cura di Luisa Vaselli - Dottoressa specialista in Psicologia Pubblicato il 08/06/2021 Aggiornato il 08/06/2021

Affetto, pazienza, vicinanza (nei limiti del possibile) aiutano il bambino ad accettare meglio la necessità di stare con persone diverse dai genitori.

Una domanda di: Adele
La mia bambina ha 23 mesi. Io e mio marito lavoriamo. E’ stata sempre due ore con mia suocera. E’ da una settimana che come vede la nonna piange. Vuole venire in braccio a me o al padre, ci tira i morsi e graffia. Da cosa può dipendere questo comportamento?
Luisa Vaselli
Luisa Vaselli

Gentile signora,
per la sua bambina la nonna è, probabilmente, diventata il simbolo dell’abbandono dei genitori. Posto questo, mi mancano troppe informazioni per poter esprimere un giudizio.
La nonna la tiene due ore perché lavorate entrambi solo due ore? Tiene la bambina due ore e poi la porta al nido?
Ci sono stati eventi che potrebbero essere destabilizzanti come levare il pannolino, il ciuccio, oppure nella vostra vita c’è stata una perdita?
I bambini sono fisici, ogni loro disagio viene espresso con il movimento, con la gestualità, non hanno altro modo per mandarci i messaggi, dato che non hanno ancora un pensiero astratto né la padronanza del linguaggio. Non possono cioè esprimere con le parole le loro emozioni, la loro tristezza, la loro rabbia, la loro paura.
Essere portata al nido dalla nonna, dopo essere stata con lei due ore, potrebbe spingere la bambina ad associare un momento poco felice con la sua figura (è solo un’ipotesi anche perché lei non mi spiega come si svolge la giornata della bambina). Se così fosse, sarebbe bene che qualche volta fosse la nonna ad andare a riprenderla al nido per riportarla a casa. Qualunque cosa sia, quello che ora serve è mostrare a questa bimba quanto più affetto possibile. Starle vicino ogni volta che si può può velocizzare il momento in cui tutto rientrerà nella norma. A volte aiuta anche stare qualche volta un po’ di tempo tutti insieme: voi genitori, la nonna, la bambina. Con cordialità.

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