Salve, ho un problema che sta diventando davvero pesante, vi spiego:
mia figlia nasce 3 anni fa e mi ritrovo a crescerla da sola. Per il primo anno e mezzo vivo a casa con i miei, poi trovo una casetta in affitto e mi trasferisco lì con la bimba. Ad agosto 2019 incontro una persona che è diventata il mio attuale compagno. Faccio conoscere la bimba al nuovo compagno in modo graduale, lui ogni tanto si ferma a dormire a casa mia finché arriva il lockdown che decidiamo di passare insieme, 3 mesi io, lui e la bimba 24 ore su 24. Finito il lockdown decidiamo di andare a convivere e così facciamo.
Il problema è il loro rapporto: dopo un anno e mezzo è ancora altalenante, ci sono momenti in cui giocano, ridono, lei lo chiama addirittura papà delle volte, a momenti in cui lei lo tratta malissimo, lo caccia via, gli dice brutte parole, come se la sua presenza la renda nervosa. Io non so più che fare, quando sono da soli stanno benissimo, quando ci sono anche io lei diventa cattiva e lo allontana, nonostante si vogliano davvero bene. Non so come cambiare questa situazione, è diventata davvero pesante e non ce la faccio più. Il mio compagno comincia a stancarsi di questa situazione e sta perdendo la pazienza, vi prego consigliatemi sul da farsi.
Luisa Vaselli
Gentile signora Eliana,
il suo compagno è diventato la figura di riferimento maschile della bambina, come tale viene trattato.
Una cosa che sarebbe da approfondire riguarda l’educazione della piccola: il suo compagno ha voce in capitolo al riguardo? Se sì, quali sono i suoi atteggiamenti? Di estrema severità o, al contrario, la vizia? I vostri stili educativi vanno nella stessa direzione? Il suo compagno è subordinato a lei e, quindi, non può prendere decisioni importanti? In questo caso la bambina potrebbe non riconoscerlo in un ruolo genitoriale. Una cosa di cui non accenna nella mail è se il padre della bambina ha mai avuto un qualche rapporto con la piccola. La sua assenza a cosa è dovuta? La bambina potrebbe essersi in qualche modo convinta che l’assenza del padre biologico sia una propria colpa: tutti i bambini si reputano il centro dell’universo, quindi tendono anche ad attribuire a se stessi la responsabilità di tutto quello che accade nella loro vita, compresa la scomparsa di una figura adulta. Se questa ipotesi fosse vera, i suoi atteggiamenti ostili potrebbero avere lo scopo di mettere alla prova questo nuovo papà entrato nella vostra vita, per capire se lei è talmente cattiva da fare andare via anche lui, da indurlo ad abbandonarla. Bisogna tenere presente anche che
nelle normali relazioni genitori – figli non è tutto sempre rose e fiori. In generale, ci sono momenti in cui i bambini sono arrabbiati, allontanano mamma e papà, si alleano con l’uno respingendo l’altro. Può essere anche che gli atteggiamenti della sua bambina, abituata ad avere la madre solo per sé, nascano dalla gelosia.
Il rapporto tra un padre e una figlia è complesso sempre, anche s eil padre è quello biologico, sono due mondi diversi che si incontrano, dal rapporto con il padre le femmine imparano a relazionarsi con le figure maschili, ma non è detto che ogni scontro debba essere escluso.
Lei riferisce che in alcuni momenti sua figlia e il suo compagno hanno un rapporto bellissimo: le volte in cui succede sono maggiori o minori di quelle in cui si creano contrasti?
Per farle un esempio, mia figlia 10 anni compiuti da poco ha con il padre un bellissimo rapporto, ma alcune volte si arrabbia con lui e si allontana anche se a sgridarla sono stata io. Probabilmente perché in quelle occasioni, io ho un atteggiamento meno giudicante nei suoi confronti. Alcune volte se rimproverata da me non mi rivolge la parola, se siamo a tavola allontana la sedia e si avvicina al padre, ignorandomi a oltranza.
Quando la bambina tratta in malo modo il suo compagno qual è il comportamento che voi due adulti assumete? La cosa migliore sarebbe farla sentire compresa, mostrarle che i suoi sentimenti vi stanno a cuore. Ci si può accucciare davanti a lei, carezzandola o prendendola tra le braccia e dire, per esempio: ”Credo che tu sia gelosa in questo momento, non mi piace il tuo comportamento ma capisco quello che provi perché è capitato anche a me quella vola in cui mia madre non mi ha dato retta perché …”.
Non sarebbe invece opportuno stigmatizzare il suo comportamento con frasi del tipo: “Sei cattiva! Molto molto cattiva: che cosa ti ha preso?”.
Tirando un po’ le somme, certi comportamenti di questa piccino possono essere determinati da vari fattori, tuttavia non si deve mai dimenticare che alcuni moti aggressivi dei bambini appartengono all’ambito del fisiologico. Sta all’adulto contenere questa rabbia, cercando di far capire al bambino da dove nasce e aiutandolo ad allontanarla.
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