Bimba di 13 mesi un po’ (troppo) manesca: che fare?

Dottoressa Luisa Vaselli A cura di Luisa Vaselli - Dottoressa specialista in Psicologia Pubblicato il 23/05/2018 Aggiornato il 01/08/2018

Non meraviglia che a 13 mesi i bambini esprimano la loro contrarietà ricorrendo alle maniere forti, ovvero tirando schiaffi e graffi, però è giusto insegnare con estrema chiarezza che "non si fa".

Una domanda di: Anna
Ho una bambina di 13 mesi. A fronte di certi suoi capricci la mia risposta è NO e lei reagisce con schiaffi e graffi… Premetto che quando fa un capriccio spiego sempre il mio no, senza alzare la voce, sempre con tranquillità. Ovviamente se s’impone il mio tono di voce si alza e la sua reazione è sempre uguale: schiaffi o graffi… Non so più come comportarmi,lo dico in modo tranquillo che non si fa e non mi ascolta, alzo la voce non mi ascolta, la ignoro non mi ascolta: veramente non so più che fare… Le dico anche che nessuno, neanche per gioco, deve alzare le mani e così faccio io proprio per non darle un esempio negativo. Spero che sia un periodo di passaggio e non diventi un’abitudine…
Ditemi cosa devo fare, come comportarmi, vi prego.

Luisa Vaselli
Luisa Vaselli

Buongiorno cara mamma,
da quello che dice il suo comportamento è adeguato. I bambini sono molto fisici, e cercano di opporsi in ogni modo ai nostri no. Non hanno il linguaggio che aiuta l’adulto, quindi agiscono anche ricorrendo alle mani (o ai piedi!).
Mantenere una posizione ferma è fondamentale. Hanno estremo bisogno dei nostri “no” per capire quali sono i confini oltre cui non possono spingersi.
I bambini sono come noi, quando una cosa non ci piace ci ribelliamo, ma essendo adeguati con il linguaggio ci rivolgiamo agli altri con valide argomentazioni, usiamo la dialettica non i mezzi fisici (almeno nell’ambito di una vita di relazione normale). Loro non hanno la nostra capacità, ed utilizzano ciò che hanno a disposizione: capricci e fisicità.
Quando graffia e picchia può metterla in punizione. A quest’età le punizioni bisogna che siano brevi. Un esempio: farla sedere su una sedia, un gradino, un angolino a terra, dicendole: “il tuo comportamento non mi è piaciuto quindi ti metti qui”.
Consideri che la piccola non ha la cognizione del tempo, quindi questo ha bisogno di essere scandito con qualcosa di reale, come una clessidra (si trovano facilmente) o un normale timer da cucina. Può dunque aggiungerle, per definire meglio la punizione anche da un punto di vista temporale: adesso starai qui fino a quando la sabbiolina sarà tutta scesa. Ed è giusto sempre criticare il comportamento, l’azione, il gesto, senza investire il modo di essere e il temperamento del bambino. Mai dunque dire: “sei stupido” bensì “hai fatto una cosa che non va.

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