Bimba di 17 mesi che non vuole saperne di staccarsi dal seno

Dottoressa Luisa Vaselli A cura di Luisa Vaselli - Dottoressa specialista in Psicologia Pubblicato il 20/07/2022 Aggiornato il 20/07/2022

A 17 mesi il seno può essere richiesto al solo scopo di consolazione: se questo viene vissuto dalla mamma come un peso è meglio individuare altre fonti di conforto da proporre al bambino.

Una domanda di: Francesca
Salve…la mia bimba ha 17 mesi e non vuole saperne di sostituire il seno col biberon…allatto ancora ma con fermezza ho eliminato tutte le poppate lasciando solo quelle finalizzate ai pisolini o al dormire e ovviamente di notte. Quando ho tentato di farla dormire senza offrirle il seno…delirio…pianti, urla e alla fine si è addormentata singhiozzando! Ho provato a parlare e spiegarle ma forse è troppo piccola per capire …quando non è con me ma per esempio col papà si addormenta senza ciucci o vari…con me non vuole saperne…cosa posso fare senza traumatizzarla? Grazie mille.
Luisa Vaselli
Luisa Vaselli

Salve, credo che la sua bambina sia già svezzata (o perlomeno quasi completamente), quindi sarebbe più opportuno trovare un sostituto del seno che ora è utilizzato come calmante. Di fatto, mantenendo le poppate finalizzate all’addormentamento (di giorno e di sera) non può che trasmettere il messaggio che la poppata non è (anche) fonte di cibo ma solo ed esclusivamente di conforto. E si tratta di un messaggio discutibile, che potrebbe favorire, in futuro, la comparsa di un disturbo del comportamento alimentare. Mi dice che con il padre si addormenta senza problemi; la domanda che mi sorge spontanea è se per caso è lei che non è in grado di separarsi da questa diade, forse perché si sente in colpa perché è stanca di allattare. Al riguardo, voglio sottolineare che secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, dopo l’anno di vita l’allattamento al seno va proseguito solo ed esclusivamente se gradito sia alla mamma sia al bambino. Quindi anche alla mamma. Per evitare che sua figlia colleghi il cibo alla consolazione forse sarebbe meglio almeno cominciare a eliminare le poppate pre-pisolino. Mi dispiace se le mie affermazioni un po’ la disorientano, ma credo che trovare un’alternativa al seno possa a questo punto favorire la risoluzione di quello che evidentemente è diventato un problema. Mi spiego meglio: se per la mamma continuare a offrire il seno è piacevole e quindi lo fa volentieri può andare avanti tranquillamente per tutto il tempo che desidera, ma se per la mamma diventa un peso poco sostenibile (come probabilmente è diventato per lei) conviene senza dubbio non compiere forzature che, alla lunga, potrebbero essere controproducenti. Non deve avere paura che la sua bambina si trovi alle prese con un senso di frustrazione, perché anche un sentimento all’apparenza così negativo (che non c’è mamma che non vorrebbe venisse risparmiato ai figli) in realtà può essere d’aiuto per superare le prime tappe lungo il cammino verso l’autonomia, che è forse il più prezioso tra i traguardi. Per finire, nel momento in cui non offrirà più il seno va da sé che assicurerà alla sua piccini altri tipi di coccole (baci, carezze, abbracci, paroline affettose). Mi scriva ancora, se le fa piacere. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti