Quando i farmaci prescritti per controllare i sintomi di un reflusso gastroesofaceo non si dimostrano efficaci è opportuno provare a impiegarne altri.
Una domanda di: Vera
La mia bimba di 3 mesi e 20 giorni pesa 5960 grammi ed è in cura da due settimane con Nexium (5mg al giorno) e gastrotuss (2 ml dopo ogni pasto). A causa di reflusso ed esofagite rifiutava il biberon urlando ed è stata anche ricoverata in ospedale per studiare una ridistribuzione corretta dei pasti (150 ml ogni 4 ore, ma non mi beve mai tutto). Non ha mai perso peso ma ancora oggi, nonostante la cura, se voglio che mangi qualcosa devo farla addormentare e poi – se sono fortunata- mangia. Non so più cosa fare. Mi dicono di pazientare un mese ancora, che inizierà lo svezzamento. Ma io sono preoccupata. Ogni volta che le devo dare da mangiare mi sembra di giocare al lotto. E quando mangia urla poi per mezz’ora dal dolore. Può essere che la cura sia insufficiente o inefficace? Come posso fare per farla mangiare da sveglia senza che urli?
Leo Venturelli
Gentile signora,
la situazione deve essere ridiscussa con chi ha prescritto i farmaci da lei citati per capire se ci sono alternative. Sotto il profilo alimentare i pasti dovrebbero essere non abbondanti ma frequenti, arrivando a somministrare, se possibile, circa 800 ml di latte al giorno eventualmente , se già non lo fa, usando un latte speciale antireflusso.
Anche la posizione ortostatica, cioè il tenerla in braccio dopo i pasto per almeno mezz’ora può servire, ma anche qui credo di dare consigli già utilizzati. Risenta come dicevo il pediatra che la segue. Mi tenga aggiornato se lo desidera. Cari saluti.
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