Bimba di 4 anni che russa

Dottor Aldo Messina A cura di Dottor Aldo Messina Pubblicato il 03/10/2018 Aggiornato il 03/10/2018

Il russare di un bambino può essere dovuto a varie cause, alcune note, come le adenoidi ingrossate, altre meno conosciute, come il reflusso laringo-faringeo.

Una domanda di: Valeria
La mia bimba di 4 anni russa forte e fa schiuma nella bocca.
Aldo Messina
Aldo Messina

Gentile mamma.
In realtà la sintomatologia così riferita è poco specifica.
Un bambino che russa fa subito pensare ad una patologia delle adenoidi e/o tonsille, quadri noti anche ai meno competenti e che, nelle forme più conclamate, sono inseriti nel contesto dell’ OSAS (Sindrome da apnea ostruttiva del sonno).
La “schiuma alla bocca” però ci induce a tenere in considerazione altre malattie meno conosciute a chi non è medico, come per esempio la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE). Pertanto, per informare i lettori anche su questo argomento, ritengo utile soffermarmi su quest’ultima condizione patologica.
Il reflusso gastroesofageo (RGE) non rappresenta di per sé una malattia ma un quadro, determinato, nei bambini, come negli adulti, dal passaggio delle sostanze acide dello stomaco nella zona dell’esofago( Reflusso gastroesofageo non erosivo in inglese non erosive refluxe disease o NERD).
Si potrà utilizzare invece il termine di Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) solo se la condizione prima descritta determina l’insorgenza di sintomi come dolore locale, tosse, infiammazione dell’esofago e,più raramente, polmoniti da aspirazione (ab ingestis). La MRGE talvolta può essere indipendente dal meccanismo sopra descritto e rappresentare una conseguenza diretta di difetti anatomici, malattie neurologiche, disturbi metabolici, allergie alimentari, infezioni e cause iatrogene, cioè relative a cure con medicine.
Russare ed emettere schiuma dalla bocca può dipendere dal fatto che quando sostanze tipiche del RGE raggiungono le alte vie aeree (soprattutto faringe e laringe), si determina l’insorgenza di un altro quadro patologico: il reflusso faringo laringeo(RFL). Probabilmente la presenza dell’acidità proveniente dallo stomaco in faringe e laringe attiva una sostanza normalmente “silente” in quella zona: la pepsina. La malattia a, questo punto, può “andare avanti da sola”, senza necessariamente accompagnarsi ai sintomi della MRGE.
Le due patologie, MRGE e RFL, si presentano con una diversa sintomatologia. Diciamo subito che il sintomo bruciore o acidità di stomaco manca nel 70% dei casi dei RFL. Osserveremo in questa condizione anche altri sintomi che non sono presenti nella MRGE come la tosse secca, la sensazione di corpo estraneo in gola, eccesso di muco in gola ed il cambiamento della tonalità della voce. Inoltre, sempre nei soggetti con RFL, non sarà difficile osservare una maggiore frequenza di otiti, riniti e sinusiti.
E’ interessante far notare che nelle alte vie aeree la laringe rappresenta un ostacolo alla discesa, per gravità, delle sostanze infiammatorie alla base del Reflusso faringo laringeo. Pertanto nella MRGE i sintomi sono prevalenti quando il paziente si corica e, viceversa nel RFL, a causa del blocco alla discesa causato dallo sfintere laringeo, questi si manifesteranno quando ci si mette in piedi.
In entrambi i casi la patologia è più frequente se è presente obesità.
Il pediatra( meglio se esperto in gastroenterologia) e l’otorinolaringoiatra saranno certamente in grado di dirimere questi dubbi diagnostici, magari supportati da indagini specialistiche quali prioritariamente la polisonnografia. Possibile anche sottoporsi al Pep-test (da non confondere con il più noto pap-test) che rivela la variazione di acidità dell’esofago.
In molti casi di patologia ad insorgenza in epoca pediatrica, la dieta, l’attività fisica e, se necessario, il dimagrimento, rappresentano il principale approccio terapeutico.
Utile consigliare la riduzione nell’assunzione di cibi grassi, bevande gassate, cacao e derivati e non far coricare il bambino a stomaco pieno. Nella fase terapeutica ci si può avvalere dell’ausilio del logopedista che imposterà degli esercizi volti a promuovere una corretta respirazione diaframmatica. La terapia farmacologica si basa sulla somministrazione di farmaci a base di sodio alginato e degli inibitori di pompa protonica (IPP). Questi ultimi presentano una elevata percentuale di insuccesso in quei casi di RFL che sono indipendenti dalla secrezione acida. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza biochimica: che cos’è?

25/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La gravidanza biochimica non è altro che una gravidanza che inizia ed è testimoniata dal test positivo, quindi dalla presenza dell'ormone beta-hCG nel sangue o nelle urine, ma poi si spegne prima che sia rilevabile dall'ecografia.  »

Sintomi di cistite che non passano da mesi: cosa può essere?

25/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

A fronte di disturbi urinari importanti, per prima cosa si devono effettuare urinocoltura e tampone vaginale. Una volta esclusa la responsabilità di un agente infettivo, come per esempio la Clamidia, si può pensare alla cistite interstiziale.   »

Arrosticini e paura di aver contratto la toxoplasmosi

22/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

La carne può essere un veicolo di trasmissione del toxoplasma, ma questo vale solo se è poco cotta. Se viene cucinata a una temperatura superiore ai 70 gradi il rischio viene scongiurato.   »

Sanguinamento in 9^ settimana: serve il riposo assoluto?

20/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Il riposo assoluto nelle prime settimane di gravidanza, prescritto a fronte di un sanguinamento, non ha alcuna utilità e non influisce sull'andamento della gestazione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti