Bimba di 4 anni che strappa continuamente i capelli alla mamma

Dottoressa Angela Raimo A cura di Dottoressa Angela Raimo Pubblicato il 05/04/2024 Aggiornato il 05/04/2024

Occorre essere determinati nell'impedire a una bambina di far del male alla madre: a quattro anni tutti i piccoli (in assenza di particolari disturbi della sfera psichica) sono in grado di capire perfettamente cosa si può fare e cosa no.

Una domanda di: Guido
Gentilissima dottoressa, le avevo scritto circa un anno fa.
Mia figlia oggi ha 4 anni e purtroppo continua a tirare i capelli della mamma.
Abbiamo preso delle bambole con i capelli lunghi, le mettiamo vicino a lei quando dorme ma durante la notte (dorme con noi) continua con insistenza.
È una coccolona ma chiaramente per quanto la mamma reagisca parlandole e spiegandole di farlo con più calma, davvero non resiste più.
Si sveglia spesso la mattina col mal di testa ed è costretta a fare lo shampoo ogni mattina.
Per il resto è una bambina stupenda, molto sveglia, attiva e curiosa.
In attesa di una sua cordiale risposta le auguro una buona serata.
Angela Raimo
Angela Raimo

Gentile papà,
non mi sembra che sua figlia possa essere definita “coccolona” visto il comportamento che tiene e il male che procura alla mamma. Ma andiamo con ordine. Innanzi tutto mi chiedo come mai questa bambina dorma ancora nel vostro letto: non mi sembra una scelta opportuna visto l’atteggiamento che tiene e l’insistenza che ha nel tirare i capelli alla madre, addirittura imponendole un comportamento che la fa svegliare ogni giorno con il mal di testa. Non sono d’accordo sul fatto di proporle in alternativa una bambola da “maltrattare”: a quattro anni una bambina che non ha particolari disturbi che coinvolgono il fuzionamento della psiche (mi sembra che questi si possano escludere) può già ben capire che certi gesti violenti non devono essere compiuti, quindi non credo sia opportuno incoraggiarla a farli, sia pure su una bambola. Mi chiedo cosa potrebbe fare più avanti questa bambina, se ancora non ha capito di non procurare dolore alla madre e, soprattutto, se le viene permesso di continuare a farlo… Il mio consiglio è di allontanare vostra figlia dal lettone, senza alcuna esitazione, magari mettendo il suo lettino nella vostra stanza (se non ve la sentite di lasciarla nella cameretta). Dopodiché dovete essere determinati nell’impedirle di strappare i capelli alla madre, allontanandola con fermezza da lei quando allunga le mani per tirarglieli. In casi come questo non serve dialogare molto, visto che non sembra capire i ragionamenti ed è refrattaria alle spiegazioni (alla mamma viene mal di testa, così le fai male, vedi che le rovini i capelli?) che, invece, generalmente a quattro anni vengono chiaramente comprese. Direi dunque di dirle un deciso e fermo no e, allo stesso tempo, ripeto penso sia corretto impedirle di avvicinarsi alla madre fino a quando non accetterà che non è un oggetto da bistrattare a proprio piacimento, ma una persona che prova dolore in risposta a gesti violenti. Questo servirà un domani a fare acquisire a vostra figlia quel rispetto per gli altri (coetanei, insegnanti) che permettono a un bambino di risultare simpatico e di essere ben accettato dal gruppo dei pari e dal contesto sociale a cui appartiene. Diversamente, sua figlia – che ha già ampiamente l’età per capire la differenza tra cosa si può fare e cosa non si può fare – non potrà fare proprio il principio base della pacifica convivenza: la libertà individuale finisce dove inizia quella altrui. Caro papà, so di esserle apparsa poco tenera nei confronti di sua figlia, ma creda un bambino può crescere davvero bene solo se viene contenuto, solo se gli si insegna a osservare le regole base dello stare insieme (e non far del male agli altri è la prima tra queste), solo se non gli si permette di tiranneggiare chi gli sta attorno. Nel caso in cui la vostra presa di posizione ferma non portasse al risultato che ci aspettiamo (ma io sono fiduciosa) può essere necessario parlare della situazione con il vostro pediatra al quale spetterà stabilire l’opportunità di chiedere il parere di uno psicologo. Tanti cari saluti.

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