Bimba di due anni con una bronchite asmatica che non passa

Professor Giorgio Longo A cura di Giorgio Longo - Professore specialista in Pediatria Pubblicato il 21/10/2022 Aggiornato il 27/10/2022

Le bronchiti asmatiche ricorrenti, che si esprimono con tosse e respirazione rumorosa (fischio), tendono a risolversi a mano a mano che il bambino cresce. Nel frattempo però bisogna controllarle in modo opportuno.

Una domanda di: Giusi
Salve, ho una bimba di 2 anni e cercherò di essere il più riassuntiva possibile. È nata già con un distress respiratorio (36 ore di ossigeno assistito) e in più 10 giorni di antibiotico per un’infezione. Da subito ha sempre sofferto di bronchite asmatica. I dottori pensano sia un soggetto allergico ma è ancora troppo piccola per stabilirne l’origine. L’anno scorso in questo periodo ha preso la bronchite tre volte in 52 giorni e alla fine mi hanno prescritto Rocefin (per 9 giorni) e Ventolin 3 volte al giorno 2 puff. Attualmente a detta del mio pediatra ha la bronchite bilaterale e visto che aveva appena finito una settimana di antibiotico (datomi insieme al Bentelan x una febbre quasi a 39, una settimana prima di trovare la bronchite) ha ritenuto necessario ridarmi Rocefin (6 per iniziare) e il Soldesam mattina e sera fino a scalare solo la sera. Stamattina l’ho portato al controllo perché dopo sei Rocefin non mi sembrava per nulla migliorata e infatti devo darle ancora tre volte Rocefin e di nuovo il Ventolin. Ora mi chiedo, è possibile dopo sei siringhe di Rocefin, non avere nessun miglioramento significativo? Sono molto preoccupata perché finora dormiva tranquilla e adesso da due giorni ha ripreso a russare e se le metto la mano dietro la schiena sembra di sentire un concerto! Cos’altro posso fare? Sarebbe meglio recarmi in ospedale?
Giorgio Longo
Giorgio Longo

Cara signora, confesso che non è facile darle una risposta perché da quanto racconta trovo troppe cose contrastanti sia in quello che le è stato detto sia in quello che le è stato fatto fare. Posso solo dirle che se la “bronchite asmatica” è il problema principale, la ricorrenza è scontata (è la caratteristica del disturbo), ma non significa che sia una cosa grave: quando esordisce già nel primo anno di vita non è praticamente mai una condizione che evolverà in asma bronchiale e, tanto meno, può essere dovuta ad una allergia. Che i bambini nei primi anni possano esprimere il broncospasmo (“fischi” espiratori) durante le comuni infezioni respiratorie è cosa molto comune (un bambino su quattro). Questo per dire che mentre il Ventolin, associato, o meno, al cortisone (Bentelan; Soldesan), ha certamente un razionale terapeutico, meno chiaro è il perché dell’utilizzo del Rocefin, essendo che il broncospasmo da solo suggerisce la natura virale dell’ infezione, dove l’antibiotico non serve a nulla. Oltre tutto il Rocefin è un antibiotico per via parenterale (intramuscolo) che andrebbe utilizzato per infezioni gravi che non hanno risposto ad antibiotici più comuni per via orale. In altre parole se il problema è quello delle “bronchiti asmatiche” ricorrenti (del “fischio” da broncospasmo) stia certa che andrà a migliorare e risolversi rapidamente con l’avanzare dell’età. Ma se, al contrario, il problema sono le ricorrenti infezioni batteriche broncopolmonari (febbre elevata, necessità di terapia antibiotica, scadimento delle condizioni generali) andrebbe giustamente presa in considerazione l’idea di farla vedere in Ospedale, ma non tanto in un Pronto Soccorso, quanto in un servizio ospedaliero di pneumologia pediatrica. Mi tenga aggiornato, se vuole. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti