Bimba di due anni e mezzo che si ribella alla mamma
A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria
Pubblicato il 25/11/2024
Aggiornato il 27/05/2025 I due anni e mezzo sono stati definiti da qualcuno "l'epoca dei no": tenendo conto che c'è dunque da aspettarsi che il bambino diventi più difficile da gestire, spetta ai genitori insegnargli con affettuosa decisione a rispettare le regole, semplici e giuste, che consentono di avere in casa un'atmosfera serena.
Una domanda di: Laura
Avrei bisogno di un aiuto. Sono la nonna di un bimbo di quasi 3 (li farà a marzo 2025), che ogni cosa che deve fare con la sua mamma (lavarsi, vestirsi, ecc) è sempre un no. Non sempre ma capita che quando si sveglia dal pisolino pomeridiano comincia a dire “mamma no” e non l’ascolta
per qualsiasi cosa deve fare. Oggi per esempio si è svegliato dicendo così e poi è andato avanti per un po’ a fare “scenate” del tipo sbattete gli
sportelli o lanciare le cose, non ascolta. Da cosa possono dipendere questi atteggiamenti? Spero di essermi spiegata un pochino e di avere un consiglio
da parte vostra. Grazie mille.

Angela Raimo
Cara signora,
ma questa bambina all’asilo come si comporta? Cosa dicono le educatrici di lei? È ribelle anche con loro oppure si adatta alle semplici regole della comunità? E ancora, con lei che è la nonna e con il papà che atteggiamenti assume? Dalla sua lettera traspare che i problemi ci siano solo con la mamma mentre con gli altri adulti tutto fili liscio: è davvero così? Perché vede per anche solo azzardare una spiegazione sarebbe necessario avere un quadro più preciso della situazione: così, senza nulla sapere, posso parlare solo a titolo generale. Supponendo che la bambina sia così solo con la mamma, mi chiedo se questo costituisca un cambiamento o sia sempre più o meno stato così, tenendo conto del fatto che stiamo esaminando una bambina non già DI QUASI TRE ANNI, ma di due anni: guardi che a questa età i 5 mesi che la dividono dal compimento dei tre anni sono tantissimi, pesano moltissimo: lei vedrà quante cose imparerà da qui a marzo, come diventerà più autonoma, come sapra esprimersi meglio! Ritengo sempre molto importante tenere sempre a mente l’età reale di un bambino, perché questo consente di non nutrire aspettative che non possono essere soddisfatte …Detto questo, mi chiedo anche se di recente sia accaduto qualcosa nella vita della bambina. Cioè è in arrivo un fratellino, la mamma è rientrata al lavoro, in casa ci sono tensioni di coppia? Lei vive con loro oppure la sua presenza è saltuaria? Cara nonna, anche se davvero non so nulla, posso affermare che se una bambina così piccola assume simili atteggiamenti SOLO con la mamma significa che non è serena che l’ambiente familiare è poco armonico. Mi viene il dubbio (ma è solo un’idea) che la mamma si metta alla stregua della bambina, cioè che non sappia farla sentire protetta e contenuta ma in balia di sé stessa e dei propri capricci. Comunque sia, se è l’autismo che temete potete escluderlo perché un bambino con un disturbo dello spettro autistico assume comportamenti diversi dall’atteso e spiazzanti non solo tra le mura di casa, non solo con la mamma, come mi sembra accada in questo caso. Credo che mamma e papà INSIEME, in perfetto accordo tra loro, debbano rivedere il loro modo di relazionarsi con questa bambina anche imponendole con affettuosa determinazione il rispetto di poche semplici regole inderogabili. Una bambina di due anni e mezzo anni deve essere gestita e deve sentire di essere guidata saldamente dai genitori, deve comprendere profondamente che non può fare tutto di testa propria. Non è tardi per intervenire, ma va fatto il prima possibile, senza paura, senza tentennamenti. Detto tutto quetso, ricordo che i due anni sono statidefiniti da qualcuno “la prima adolescenza” e da altri l’epoca dei no”. Significa che le prime intemperanze, le prime ribellioni occorre attendersele e giudicarle come un ottimo segno di ricerca del’autonomia. Il bambino all’età della sua nipotina comincia ad affermare la prorpia identità e per farlo saggia il terreno per vedere fino a dove può spingersi, fino a dove gli è concesso di arrivare. Sta agli adulti aiutarlo a capire cosa può fare e cosa no, quali regole si devono rispettare per forza e quando è il momento di smetterla con i capricci. Con cordialità.
Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.
Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto
Sullo stesso argomento
07/04/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Giorgio Rossi Quando si ha il sospetto che certi atteggiamenti del proprio bambino esprimano la presenza di un disturbo dello spettro autistico è bene innanzi tutto confrontarsi con il pediatra curante e poi, anche in base al suo parere, rivolgersi a un neuropsichiatra infantile. »
03/04/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Giorgio Rossi Per avere suggerimenti su come gestire i comportamenti difficili di un bambino di sei anni con disturbo dello spettro autistico occorre innanzi tutto rivolgersi a un neuropsichiatra infantile "in presenza". »
27/03/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Angela Raimo A distanza e potendo contare su poche informazioni non è possibile fare una diagnosi così delicata come lo è quella di disturbo dello spettro autistico. Tuttavia, la presenza di un solo atteggiamento diverso dall'atteso non potrebbe comunque bastare. »
10/03/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Angela Raimo Non basta un unico segno per stabilire se un bambino ha un problema di autismo, ma sono vari i comportamenti che vanno analizzati: spetta comunque al pediatra curante stabilire se è opportuno richiedere il parere di un neuropsichiatra infantile. »
24/02/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Giorgio Rossi I progressi in caso di ritardo nello sviluppo psicomotorio sono sempre graduali, per cui è opportuno attenderli con pazienza, senza avere fretta. »
Le domande della settimana
23/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Serena Mongelli Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari. »
22/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Fabrizio Pregliasco I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio. »
22/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Elisa Valmori Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento. »
18/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Leo Venturelli Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua. »
18/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Floriana Carbone Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali. »
17/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Fabrizio Pregliasco Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto. »
15/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Professor Augusto Enrico Semprini Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna. »
15/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Elisa Valmori La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro. »
15/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Elisa Valmori Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi. »
Fai la tua domanda agli specialisti