Bimba di due mesi e mezzo ingestibile dalle nove di sera in poi

A cura di Giorgio Rossi - Dottore specialista in Neurologia Pubblicato il 21/03/2023 Aggiornato il 21/03/2023

A fronte di un importante disturbo del sonno per prima cosa va esclusa la presenza di un problema organico, quindi il bambino (o la bambina) devono essere fatti visitare dal pediatra.

Una domanda di: Adina Gabriela
Salve dottore, avrei bisogno di un suo consiglio/aiuto, spero riesca adaiutarmi perché mi sento un po’ smarrita. Ho una bimba di 2 mesi e mezzo, andando direttamente al punto. La sera più o meno allo stesso orario 21:00/22:00 comincia ad essere parecchio irritata e agitata comincia a piangere senza smettere dopo aver mangiato… riesco dopo numosi modi ad addormentarla e all’ora del biberon notturno si sveglia e comincia nuovamente a piangere senza più smettere fino alle 3:00/4:00 del mattino, è un travaglio darle il biberon infatti ne lascia anche più di metà … Pensavamo fossero coliche ma non si comportava mai così quando le aveva… O almeno riuscivamo a calmarla anche mettendola a pancia in giù in braccio… stavolta non funziona nessun modo, nemmeno delle semplici coccole la fanno calmare e mangiare serena e tranquilla. Di solito riesco sempre a capire cosa ha la mia bimba, ma questa volta non riesco proprio a trovare un motivo di questo comportamento. Ripeto, spero tanto di avere un suo aiuto o consiglio, aspetto sue risposte e la ringrazio anticipatamente!

Giorgio Rossi
Giorgio Rossi

Gentile signora, immagino che abbia già consultato il/la suo/a pediatra, se non l’ha fatto nelle ultime settimane lo richieda: potrebbe essere un problema digestivo, di reflusso, di intolleranza (o anche un’otite). Oppure potrebbe svegliarsi durante la notte non essendo riuscita a mangiare abbastanza, quindi per fame; ma potrebbe dipendere anche dalle usanze serali di accudimento rispetto a quanto avviene durante il giorno (per esempio per il posizionamento nella culla o in braccio), sarebbe utile, se possibile, avere una osservazione a domicilio di un professionista (psicologo o neuropsichiatra), che possa pensare insieme a voi a cosa succede alla piccola rispetto a questa sofferenza. Mi pare di capire, visto che parla al plurale, che il padre sia disponibile ad aiutarla, è importante per la vostra distribuzione di forze il supporto reciproco: uno accudisce la bimba e l’altro riposa. Se avete un entourage familiare favorevole (specie al femminile: nonne, sorelle) potete chiedere che vi diano una mano in questo momento: avere un sostegno (dipende dai vostri rapporti, se sentite i vostri familiari troppo impegnativi o invadenti non può essere benefico il loro aiuto) dalle altre donne di famiglia, o comunque da altri adulti soccorritori, può essere di grande conforto, aiuto, anche per trovare nuovi modi di gestire il problema, oltre che per essere di sostegno alla piccola stando sulle spalle, affettive e di esperienza, della famiglia intera. Con cordialità.

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