Una domanda di: Alberto
Salve. Ho una bimba di tre anni. Lo scorso anno, da quando ha iniziato il nido, ha preso 5 otiti (tenendo conto che l'abbiamo tenuta a casa un paio di mesi perché siamo andati via). Quest'anno ha iniziato la scuola dell'infanzia, è andata a scuola per tutto settembre e ora, puntualmente, è arrivata l'otite, e naturalmente dovrà prendere l'antibiotico. Non fosse per le otiti non starebbe a casa molto dall'asilo: ha preso una gastroenterite, la mononucleosi (che le ha dato solo un paio di giorni di febbrina e un po' di mal di gola con placche), qualche bronchite (curata con antibiotici), parecchi raffreddori, ma niente di che. Il problema sono proprio le otiti. Quale può essere la causa? Ci siamo spaventati leggendo siti che parlano di immunodeficienze... Per ora, come accertamenti, ha fatto l'emocromo (risultato nella norma) e tra pochi giorni avrà una visita allergologica. Non sarebbe il caso di farle fare una visita dall'otorino? Abbiamo chiesto alla pediatra se potrebbe essere un problema di adenoidi ma lei sostiene che in genere se le adenoidi sono ingrossate sarebbero grosse pure le tonsille... Preciso che prende l'otite solo ed esclusivamente se va all'asilo. Quando sta a casa no. Grazie.

Giorgio Longo
Caro papà, quello delle otiti medie acute ricorrente (OMAR) è un problema non certo raro in età pediatrica specie nei primi 4 anni di età (per competenze immunologiche ancora immature) e in bambini con precoce socializzazione (per inevitabile esposizione ad un carico infettivo maggiore). Sono infatti proprio quei “parecchi raffreddori” che inducono il ricorrere delle otiti riempiendo di catarro (muco) le cavità nasali e da queste anche le cavità auricolari con le quali sono in stretta comunicazione. Se in queste ultime il muco ristagna più del dovuto si sovrappongono i microbi presenti in abbondanza nelle cavità nasali con conseguente suppurazione nell’orecchio medio e tutta la sintomatologia che da questo ne consegue: in primis, oltre ad un possibile rialzo termico, il dolore causato dall’aumento di pressione sulla membrana timpanica e che a volte esita in una perforazione nel timpano con fuoriuscita di muco pus dal condotto uditivo esterno. Da ciò l’importanza di utilizzare l’antibiotico tempestivamente. Giustamente, come vi chiedete, la domanda che anche il pediatra si fa è perché questa ricorrenza così alta nella vostra bambina e non in tutti gli altri i bambini dell’asilo nido. Un fattore individuale predisponente può essere dato dalla morfologia della tuba di Eustachio (dimensione, forma, posizione),che è il tubicino che collega la cavità nasale all’orecchio medio. Per questa nulla si può fare ma con la crescita tutto si rimedia. L’ipertrofia delle adenoidi è stata da sempre accusata di ostacolare il drenaggio delle cavità auricolari, ma l’adenoidectomia raramente porta il vantaggio sperato e oggi questa indicazione è fortemente ridimensionata (se non cancellata). Simile considerazione per la causa allergica che in linea di massima non va proprio presa in causa, anche perché l’età delle allergie respiratorie inizia, di norma, dopo l’età prescolare. Alla fine poche cose da dire, o raccomandare, anche perché l’insieme della storia clinica di sua figlia lascia poco spazio a ipotesi di condizioni morbose di rilievo. Mi limito pertanto a ripetere i soliti consigli di buon senso che, pur lasciando il tempo che trovano, di certo non vanno disattesi quando possibile: evitare il fumo passivo, l’inquinamento ambientale, l’uso del ciuccio, l’eccesso di peso; promuovere le pratiche igieniche (lavaggio delle mani, lavaggi nasali, questi ultimi con buon senso, senza estremismi) e ribadire l’importanza della vaccinazione anti-pneumococcica e antinfluenzale. E infine, da quello che intuisco per quanto scrive, mi sembra che con la sua pediatra siate proprio in buone mani e, comunque sia l’OMAR, alla fine, si esaurisce in tutti i casi. Cordialmente.
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