Tic in una bimba di tre anni e mezzo

Dott. Leonardo Zoccante A cura di Dott. Leonardo Zoccante Pubblicato il 17/06/2021 Aggiornato il 21/06/2021

In presenza di tic che compaiono all'improvviso è buona regola prima di tutto effettuare alcuni specifici esami del sangue e un tampone faringeo per la ricerca dello streptococco.

Una domanda di: Luana
Buongiorno, ho una bambina di tre anni e mezzo che da qualche giorno ha dei
continui tic, i movimenti sono vari: si tocca il naso, le guance, si gratta
ecc.
È sempre stata molto vivace e, con noi genitori, oppositiva e capricciosa. A
scuola rispetta le regole, gioca soprattutto con i compagni più vivaci e non
manifesta malessere.
In casa invece fa capricci per tutto e non ascolta e ogni mattina è una
lotta per prepararla per andare a scuola: la vesto e si spoglia, piange e
dice che vuole restare a casa con me.
Io lavoro e cerco di essere presente il più possibile ma lei chiede tutte le
mie attenzioni tramite la provocazione.
Vorrei capire se questi tic possono essere solo indice di stress o se
necessitano di approfondimento immediato.
La pediatra dice di aspettare la fine dell’estate quando la bambina sarà
più rilassata.
Nel frattempo è meglio ignorare la cosa o provare a dissuaderla e farle
capire che non si fa?
Può essere sintomo precoce della sindrome di Tourette o altre patologie?
Grazie per l’attenzione.
Leonardo Zoccante
Leonardo Zoccante

Gentile signora,
rispondo a questa sua domanda interessante che solleva una tematica che ritengo davvero molto di attualità in bambini che hanno l’età di sua figlia. Quanto ha descritto nel comportamento di quest’ultima sembrerebbe riferirsi in effetti in parte a “tic semplici” e in parte a “tic dell’attività motoria”. Questa seconda tipologia di tic, a differenza della prima, non si limita a movimenti bruschi di un singolo distretto muscolare ma tende a influenzare attività motorie più globali, associandosi anche a iperattività nello schema di gioco. Per questo una bambina può apparire agli occhi degli adulti particolarmente vivace e desiderosa di entrare in relazione con altri coetanei anch’essi con tendenza all’iperattività, in quanto è alla ricerca continua di nuovi stimoli. Qualora vi sia stata una comparsa brusca di tic, è pratica clinica comune eseguire un prelievo ematico per emocromo, TAS, VES, PCR e anticorpi antistreptoDNAsi, oltre ad un tampone faringeo di screening in modo da escludere la presenza nel cavo orale di Streptococchi Beta emolitici di gruppo A eventualmente coinvolti nella genesi di movimenti involontari a carattere immuno-mediato. Se esiste familiarità per allergie, deve essere inoltre esclusa con il medesimo prelievo la presenza di IgE totali o specifiche per alimenti ed inalanti.
E’ utile chiarire poi che, in presenza di soli tic e di iperattività, non sussistono sufficienti elementi per ipotizzare un esordio di sindrome di Tourette. Dovrebbero infatti anche comparire da un lato “tic vocali”, come la ripetizione di interiezioni, suoni, versi o parole volgari (coprolalia) e dall’altro dovrebbero esserci condotte del comportamento caratterizzate da schemi rigidi e compulsivi. Nella prima infanzia l’affermarsi di un comportamento compulsivo viene caratterizzato spesso da una progressiva difficoltà nella modulazione di risposte adattive di fronte alle diverse richieste ambientali. Succede così che, nei diversi contesti di vita, possano essere osservate risposte esagerate rispetto alle situazioni specifiche. È opportuno che i genitori cerchino in tal caso di modificare nel tempo il loro modo di porsi di fronte al bambino consentendogli così di entrare gradualmente nel giusto ordine di idee in merito alle richieste che dovrà aspettarsi da loro.
Sono a suggerirLe per il momento di tenere monitorata nel tempo la sua bambina, così da notare se la sintomatologia attualmente da Lei descritta vada poi ad arricchirsi di nuovi elementi clinici durante la traiettoria di sviluppo. Così facendo, potrà essere nei prossimi anni più semplice comprendere se sua figlia, che ora mostra soltanto “tic dell’attività motoria”, possa anche presentare uno sviluppo atipico rispetto ai suoi coetanei. Qualora dovesse essere riscontrato questo, è senz’altro opportuno parlarne con il proprio Pediatra per poi effettuare una valutazione neuropsichiatrica specifica. Nel ringraziarla per avermi posto questa interessante domanda, la saluto cordialmente.

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