Bimbi aggressivi: non sarebbe meglio punirli, isolarli, deriderli?

Dottoressa Luisa Vaselli A cura di Luisa Vaselli - Dottoressa specialista in Psicologia Pubblicato il 21/12/2023 Aggiornato il 22/12/2023

I metodi coercitivi per fortuna appartengono al passato. Non si insegna ai bambini a non essere violenti con la violenza, chi pensa sia questo un metodo educativo corretto è in errore.

Una domanda di: Stefania
Ho letto una risposta che Lei ha dato riguardo un bambino aggressivo, scusi se mi permetto io non sono nessuno ma non la penso allo stesso modo, il mio bambino purtroppo ha subito e sta subendo pugni (molto forti) in pancia, sberle graffi morsicate con tanto di segno, spinte da un bambino di nazionalità marocchina molto iperattivo. Io penso che i bambini di questo “calibro” vadano sgridati sempre, messi in castigo ogni volta in un angolo e derisi per il loro comportamento come una volta facevano, allontanati dal asilo o tenuti sotto stretta sorveglianza perché altri bambini possono imitarli e coalizzarsi insieme contro i più deboli, infine diventare bulli. Nell’asilo di mio figlio il problema non è questo bambino (che va serenamente perché lasciato in mezzo agli altri per imparare a comportarsi meglio?!) ma è mio figlio, a detta loro incapace di difendersi. Dopodiché tutta la sua rabbia repressa la sfoga a casa. Lui così timido ed educato, a detta loro doveva “venire fuori” e lasciandolo vicino avrebbe imparato a difendersi per stare al mondo, purtroppo questi bambini hanno un’altra mentalità loro sono abituati alle lotte vengono istruiti da piccoli, poi purtroppo noi dalla parte della ragione passiamo alla parte del torto perché a casa mio figlio ha imparato a picchiarmi e lanciare oggetti e a morsicarmi io mi lamento con loro e loro chi sgridano? Mio figlio… Già siamo sommersi di videogiochi e altro che insegnano brutte cose … se questi bambini non vengono fermati chissà da grandi cosa combineranno era meglio un tempo bacchettate sulle mani e orecchie d’asino, questo è il mio pensiero.

Luisa Vaselli
Luisa Vaselli

Buongiorno, per fortuna l’educazione è cambiata rispetto a quella che lei rimpiange, ma i rapporti interpersonali hanno ancora bisogno di essere imparati. Trovare dei bambini del genere insegna ai nostri piccoli principi che ci sono delle situazioni in cui avranno bisogno di cavarsela da soli. Mi ha colpito che lei abbia sottolineato la nazionalità del bambino anche perché la lettera a cui allude con relativa risposta parla di un bambino aggressivo italiano. Come vede, il temperamento prescinde dalla nazionalità. Posto questo, è vero che la violenza insegna la violenza, ma lei si contraddice perché dopo aver affermato che suo figlio ha imparato a picchiare da un altro bambino vorrebbe insegnare al bambino che picchia a non picchiare utilizzando metodi coercitivi … Di più, ricorrendo addirittura alla derisione … Ha mai pensato che il bambino che picchia potrebbe avere dei disagi? Ha provato a incontrare in terreno neutro i genitori in un clima di apertura? Il gruppo dei pari è l’ambito migliore per imparare le dinamiche della vita di relazione, per capire come comportarsi, come agire, come difendersi come farsi rispettare. Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Litigi ingestibili tra fratelli: che fare?

23/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Serena Mongelli

Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari.   »

Influenza con variante K: può causare (anche) la cistite?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio.   »

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti