Bimbo che non si annuncia dopo due mesi di tentativi: che fare?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 10/08/2022 Aggiornato il 10/08/2022

Non esiste nel corpo della donna un interruttore che basta premere per ottenere la gravidanza. Due tentativi falliti di rimanere incinta non sono nulla e non richiedono alcun controllo.

Una domanda di: Fabiana
Egregio Dottore buonasera, volevo chiederle un parere. Tra una settimana compio 33 anni e mio marito ne ha 31. Mi sono sposata questo 25 giugno e abbiamo cominciato fin da subito ad avere rapporti non protetti in tutta la finestra fertile. Ho un ciclo di 23/24 giorni e percepisco quando l’ovulazione sta per avviarsi (intorno al 10 pm) per la presenza di muco filante e crampi all’ovaio che dovrebbe rilasciare l’ovulo. Da due anni ho rimosso la tiroide ma sono ben dosata ormonalmente, a detta del mio endocrinologo, con TSH a 0,19. Sono normopeso, mentre mio marito è sovrappeso. A 20 anni mi capitò con il mio ex di restare incinta nell’unica volta in cui si ruppe il preservativo ma poi ebbi un aborto spontaneo. Ora invece mi ritrovo a desiderare un figlio e a non riuscirci. Sono due tentativi falliti e mi preoccupo che si accumuleranno. Aggiungo che da i primi di luglio ho cominciato ad assumere folina 5 mg una compressa al giorno, va bene? Inoltre, crede che debba cominciare a fare qualche controllo ai fini dell’ ottenimento del concepimento? La ringrazio di cuore per la sua risposta.
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile signora, per prima cosa deve sapere che il corpo della donna non funziona come una lampadina attaccata alla corrente elettrica: non basta premere un interruttore per avere una gravidanza. Secondo studi statistici, a 31 anni le probabilità di rimanere incinta ogni mese (ovvero a ogni ovulazione) non superano il 30 per cento e la maggior parte delle coppie sane, senza problemi di infertilità, riesce a dare inizio a una gravidanza entro un anno di tentativi. Due tentativi falliti non sono dunque affatto significativi dal punto di vista medico, quindi le consiglio vivamente di non trasformarli in un dramma. Lo stress è, infatti, un acerrimo nemico della fertilità femminile e più si va in ansia per la paura di non riuscire a dare inizio a una gravidanza più si rischia di diminuire le probabilità di farcela in un breve arco di tempo. Dunque, le raccomando di mettersi tranquilla e di vivere la ricerca di un figlio con gioia e serenità senza nutrire troppe aspettative circa la tempistica. In relazione al sovrappeso di suo marito, non mi specifica la sua entità, quindi è difficile esprimersi. Posso però dirle che alcuni studi hanno evidenziato che sovrappeso e obesità si associano con una certa frequenza a una bassa qualità dello sperma (volume del seme, conta e concentrazione degli spermatozoi, vitalità, motilità e morfologia degli stessi). Naturalmente riporto solo un dato presente in letteratura, non sto formulando alcuna diagnosi sul caso specifico. Comunque sia, se entro un anno di tentativi la gravidanza non dovesse annunciarsi, allora diventerà opportuno che lei e suo marito, insieme, vi rivolgiate a un centro per la diagnosi e la cura dell’infertilità di coppia. Per quanto riguarda l’acido folico, le linee guida indicano di assumerlo nella dose di 400 microgrammi al giorno, allo scopo di prevenire la spina bifida del feto. Va preso ogni giorno per tutto il periodo della ricerca della gravidanza e almeno fino al termine del primo trimestre. Lei ne assume in quantità maggiori perché probabilmente così le ha indicato il suo curante, che è l’unico a cui deve dare ascolto in quanto, a differenza di me, conosce bene la sua storia clinica. Con cordialità.

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