Bimbo che si stacca dal seno e piange

Dottor Stefano Geraci A cura di Stefano Geraci - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 30/10/2019 Aggiornato il 30/10/2019

E' normale che il bambino, quando si sente sazio, rifiuti con determinazione di continuare a succhiare il latte.

Una domanda di: Roberta
Ho un bambino di quasi sei mesi allattato esclusivamente al seno senza aver avuto mai un problema, da circa due settimane però quasi ad ogni poppata dopo 5/10 minuti si stacca, piange e porta la testa all’indietro, faccio cambio di seno e la cosa si ripete, lo stacco, lo metto sul seggiolone ed è tranquillo.
Latte credo di averne, non credo sia lo svezzamento perché l’ho iniziato dopo a questi episodi.
Come mai fa così ?
Grazie anticipatamente.
Stefano Geraci
Stefano Geraci

Gentile signora,
innanzi tutto non mi è chiara una cosa: prima mi dice che il suo bambino è allattato esclusivamente al seno poi però riferisce di aver iniziato lo svezzamento. Se così fosse, non posso che approvare in quanto di sicuro questo bambino è pronto per l’introduzione dei primi alimenti solidi come dimostra il fatto che una volta messo sul seggiolone si tranquillizza. Il suo comportamento a fine poppata è più che eloquente: non vuole che si prolunghi ulteriormente ed è più che comprensibile, visto che è nei primi minuti che vengono introdotte le maggiori quantità di latte. Ritengo che non abbia molto senso insistere affiché la poppata si protragga per 20 minuti e che non vi sia affatto bisogno di offrire ogni volta entrambi i seni. Se il bambino cresce a un ritmo regolare (senza arresti) e non ha particolari problemi (come mi sembra sia) può e deve essere assecondato quando si rifiuta di continuare a succhiare dal seno, cioè quando decide che la poppata si è conclusa. Cominci (o continui) invece con lo svezzamento, sempre mantenendo qualche pasto del suo latte, fino a quando il bambino lo gradirà. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti