Bimbo con padiglione auricolare sensibile

Dottor Aldo Messina A cura di Aldo Messina - Dottore specialista in Otorinolaringoiatria Pubblicato il 23/01/2019 Aggiornato il 23/01/2019

A volte esiste una particolare sensibilità (probabilmente su base familiare) del padiglione auricolare, zona del corpo estremamente innervata.

Una domanda di: Rosa
Salve quando premo sul muscolo minore dell’elice dell orecchio del mio bimbo, che ha quasi 8 mesi, si infastidisce e a volte piange: deduco che abbia dolore. Anche quando gli tocco dentro l’orecchio delicatamente apre la bocca, però la pediatra quando siamo andati lì 4 giorni fa ha detto che era tutto ok. Dovrei riportarlo dalla pediatra? Grazie anticipatamente.

Aldo Messina
Aldo Messina

Gentile mamma,
il padiglione auricolare è tutt’altro che semplice sia dal punto di vista sia funzionale sia anatomico. Relativamente al primo punto si sa che i primati, assunta la posizione bipede, preferiscono orientarsi grazie ai movimenti della testa ed hanno perso pertanto la possibilità di muovere il padiglione. Ciononostante la funzione di quest’ultimo è fondamentale poichè non solo capta e convoglia le onde sonore verso il condotto uditivo ma ne migliora la struttura armonica, la risonanza.
Per rispondere alla sua domanda però dobbiamo esaminare come i nervi si distribuiscono sul padiglione, la sua innervazione.
La conformazione del padiglione auricolare ricorda, come quella della pianta del piede, la posizione (di Payot) che assume il feto in grembo e pertanto nella medicina tradizionale cinese l’auricoloterapia si fonda sulla stimolazione delle diverse zone del padiglione, con il fine di sensibilizzare le diverse parti del corpo che, in epoca fetale, corrispondevano a quel punto del padiglione. La Medicina occidentale ha ugualmente individuato una ricca innervazione del padiglione. L’elice è la zona cartilaginea, poco ripiegata verso l’interno, che in alto presenta (si può toccare) una protuberanza, rivolta sempre verso l’interno, nota come tubercolo di Darwin. Forse è il ricordo di quando avevamo l’orecchio a punta. La parte ascendente dell’elice ed il trago(il bozzolo che chiude il condotto) sono innervati da un ramo del nervo trigemino. La cute della conca presenta una innervazione più complessa grazie alle fibre dei nervi vago, glossofaringeo e facciale. La faccia mediale e la restante parte della faccia laterale sono innervate dal nervo grande auricolare che è un ramo del plesso cervicale. Il padiglione è pertanto molto ricco di nervi (e ben lo sanno gli adolescenti) ed, essendo state escluse dal pediatra cause malformative ed infiammatorie, la cosa più probabile è che il suo bambino presenti una maggiore sensibilità di questi nervi, in particolare del trigemino: fose è una questione di familiarità? La qualcosa, se confermata, non mi sembra debba essere motivo di preoccupazione. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti