Bimbo di 10 anni con epilessia: guarirà?

Dottor Carlo Efisio Marras A cura di Carlo Efisio Marras - Dottore specialista in Neurochirurgia Pubblicato il 16/05/2022 Aggiornato il 16/05/2022

Un bimbo con epilessia deve assolutamente essere seguito da un Centro pediatrico di III livello: affidandolo a una di queste strutture si possono ottenere cure d'eccellenza e risposte certe.

Una domanda di: Linda
Buongiorno, mio figlio di dieci anni da un paio di anni ha iniziato a soffrire di crisi epilettiche focali, dopo varie indagini e una risonanza magnetica abbiamo scoperto che è nato con una eterotopia sottocorticale a bande (doppia corteccia cerebrale) non ha ritardi cognitivi ma un deficit attentivo e iperattività. Da un anno prende il farmaco Tolep 300 non ha crisi frequenti ma ogni 30 o 40 giorni, da quando assume il farmaco le crisi sono leggere ha più che altro delle auree, sensazione che sta arrivando la crisi e tutto finisce con un tremolio al braccio. La mia domanda è: se le crisi un giorno potranno sparire del tutto e cosa aspettarci da questa sua condizione rara. Ha effettuato esami di genetica ma non ha malattie genetiche. Grazie mille per l’attenzione.
Carlo Efisio Marras
Carlo Efisio Marras

Gentile signora, l’epilessia è un fenomeno determinato dall’attività simultanea e sincrona di un gruppo di neuroni che genera così una sequenza di sintomi la cui durata è solitamente breve (da pochi secondi ad alcuni minuti). In genere la risoluzione di questi episodi è spontanea. Le cause di epilessia sono numerose; quella malformativa, come l’eterotopia sottocorticale, rappresenta una delle più frequenti. In questi casi la soluzione farmacologica è indicata per il controllo dell’insorgenza degli episodi. Purtroppo, non sono in grado di rispondere alla sua domanda in maniera certa; penso però che la terapia farmacologica dovrà essere assunta per un lungo periodo. Naturalmente mai come in questi casi è fondamentale fare riferimento ad un Centro Pediatrico di III livello dotato degli strumenti culturali e tecnici in grado di seguire il bambino nel migliore dei modi e rispondere in maniera più esaustiva alle sue domande. Un caro saluto.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti