Bimbo di 10 anni con epilessia: guarirà?
A cura di
Carlo Efisio Marras - Dottore specialista in Neurochirurgia
Pubblicato il 16/05/2022
Aggiornato il 27/05/2025 Un bimbo con epilessia deve assolutamente essere seguito da un Centro pediatrico di III livello: affidandolo a una di queste strutture si possono ottenere cure d'eccellenza e risposte certe.
Una domanda di: Linda
Buongiorno, mio figlio di dieci anni da un paio di anni ha iniziato a soffrire di crisi epilettiche focali, dopo varie indagini e una risonanza magnetica abbiamo scoperto che è nato con una eterotopia sottocorticale a bande (doppia corteccia cerebrale) non ha ritardi cognitivi ma un deficit attentivo e iperattività. Da un anno prende il farmaco Tolep 300 non ha crisi frequenti ma ogni 30 o 40 giorni, da quando assume il farmaco le crisi sono leggere ha più che altro delle auree, sensazione che sta arrivando la crisi e tutto finisce con un tremolio al braccio. La mia domanda è: se le crisi un giorno potranno sparire del tutto e cosa aspettarci da questa sua condizione rara. Ha effettuato esami di genetica ma non ha malattie genetiche. Grazie mille per l’attenzione.

Carlo Efisio Marras
Gentile signora, l’epilessia è un fenomeno determinato dall’attività simultanea e sincrona di un gruppo di neuroni che genera così una sequenza di sintomi la cui durata è solitamente breve (da pochi secondi ad alcuni minuti). In genere la risoluzione di questi episodi è spontanea. Le cause di epilessia sono numerose; quella malformativa, come l’eterotopia sottocorticale, rappresenta una delle più frequenti. In questi casi la soluzione farmacologica è indicata per il controllo dell’insorgenza degli episodi. Purtroppo, non sono in grado di rispondere alla sua domanda in maniera certa; penso però che la terapia farmacologica dovrà essere assunta per un lungo periodo. Naturalmente mai come in questi casi è fondamentale fare riferimento ad un Centro Pediatrico di III livello dotato degli strumenti culturali e tecnici in grado di seguire il bambino nel migliore dei modi e rispondere in maniera più esaustiva alle sue domande. Un caro saluto.
Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.
Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto
Sullo stesso argomento
17/04/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Stefano Geraci Una tosse che non passa (e non si risolve con l'antibiotico) può essere dovuta a un virus respiratorio, a un'allergia ai pollini oppure può anche avere una natura psicogena: per stabilirlo vanno presi in considerazione anche eventuali sintomi che vi si accompagnano. »
08/04/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Professor Gianni Bona Non è certo che la comparsa di leggere perdite di sangue in una bambina di quasi 10 anni sia dovuta alla prima mestruazione: molto dipende dalla presenza di alcuni segni e dal peso raggiunto dalla ragazzina. »
14/11/2024
Gli Specialisti Rispondono
di Professor Giorgio Longo Per quanto strano possa sembrare, a volte certi sintomi manifestati da un bambino già grandicello sono psicosomatici, cioè sono causati da un problema di tipo emotivo-comportamentale. »
05/11/2024
Gli Specialisti Rispondono
di Professor Giorgio Longo La sindrome da ipersensibilità dei recettori della tosse (SIRT) non dovrebbe più costituire un problema impegnativo per un bambino di 10 anni. Gli eventuali attacchi di tosse associati a raffreddore non devono quindi suggerire di far saltare al bambino giorni di scuola o pomeriggi di sport. »
16/10/2024
Gli Specialisti Rispondono
di Professor Gianni Bona A fronte di un sanguinamento che si protrae addirittura da un mese è più che opportuno chiedere il parere di uno specialista in endocrinologia pediatrica. »
Le domande della settimana
07/07/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Fabrizio Pregliasco Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni. »
30/06/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Claudio Ivan Brambilla Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni. »
30/06/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Elisa Valmori In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto. »
Fai la tua domanda agli specialisti