Bimbo di 12 mesi che ha smesso di mangiare

Dottoressa Luisa Vaselli A cura di Dottoressa Luisa Vaselli Pubblicato il 04/12/2018 Aggiornato il 04/12/2018

Può capitare che durante o dopo lo svezzamento il bambino inizi a rifiutare il cibo. Occorre allora armarsi di molta pazienza e poi aspettare, senza troppa ansia, che il momento di crisi passi così come è arrivato.

Una domanda di: Giulia
Buongiorno, ho un disperato bisogno di aiuto! Mio figlio Raffaele ha un anno ed è da circa due settimane che non vuole più mangiare! Le pappe le rifiuta quindi abbiamo deciso di proporgli il cibo da grandi ma lui è troppo malfidente e non vuole assaggiare nulla, allora provo anche a lasciargli il piatto per vedere se da solo giocando e sperimentando ingerisce qualcosa ma nulla, gioca solo e butta tutto per terra! Lo allatto ancora dopo pranzo per addormentarlo e la sera per andare a nanna ma noto che ultimamente chiede la tetta più spesso perché ha fame naturalmente, io cerco di non allattarlo nella speranza che mangi ma nulla!!! Lunica cosa che gradisce è il pane, mela, mandarino e dolci in generale ma non posso andare avanti cosi! Cosa posso fare? Vi ringrazio.
Luisa Vaselli
Luisa Vaselli

Cara mamma, bisogna considerare che la nutrizione e l’atto di inghiottire il cibo sono fortemente legati alla relazione affettiva. Il rifiuto del cibo nei primi anni di vita può essere collegato alla necessità (evolutiva) di affermare la propria individualità, con propri gusti, di prendere in un certo senso le distante dalle imposizioni provenienti dagli adulti. L’atteggiamento migliore da tenere a fronte della (faticosa) novità quello di accettare quanto sta succedendo, cercando allo stesso tempo di comprendere che cosa realmente potrebbe esprimere questo rifiuto.
L’alimentazione deve essere anche un momento di socializzazione e di scambio, un momento lieve e gioioso che deve rappresnetare sia per i genitori sia per il bambino un momento piacevolissimo di condivisione. Affinché mantenga queste caratteristiche è opportuno nonn farsi prendere dal panico, proporre i cibi senza pretendere che il bambino mangi. È molto importante il buon esempio a tavola poiché il comportamento alimentare è appreso: voi mangiate dunque tranquillamente lasciando il bambino libero di assaggiare quanto gli mettete nel piatto ma anche eventualmente di lasciarlo lì. Da evitare con cura gli atteggiamenti carichi di ansia e di trepidazione, le insistenze, i ricatti e le lusinghe rivolti a farlo mangiare, perché simili atteggiamenti sono desinati a peggiorare la situazione e a trasformare quella che probabilmente è una crisi passeggera in un’ostilità nei confronti del cibo difficile da risolvere. Tenga presente anche che il bambino potrebbe rifiutare il cibo perché teme che possa sostituirsi completamente al seno a cui lui forse teme di dover rinunciare. In generale, la invito ad armarsi di molta pazienza, per affrontare senza troppa agitazione e inquietudine questo momento particolare, nella certezza che sia destinato senza dubbio a passare. E’ molto important non trasmettere al bambino messaggi fuorivianti da cui può dedurre che si deve mangiare per fare un favore a qualcuno. Mi tenga aggiornata. Con cordialità.

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