Bimbo di 14 mesi che morde, pizzica e graffia la mamma

Dottoressa Angela Raimo A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria Pubblicato il 12/02/2024 Aggiornato il 12/02/2024

Qualsiasi gesto che provochi dolore (anche lieve) va represso con affettuosa fermezza, perché diversamente si rischia di passare il pericoloso messaggio che graffi, morsi e pizzicotti siano una modalità di comunicazione non verbale accettabile.

Una domanda di: Rosa
Ho un meraviglioso bimbo di 14 mesi, che sin da piccolissimo cerca con le manine il contatto “pelle a pelle” per rilassarsi ed
addormentarsi. Il problema è che oltre ad accarezzarmi per lo più finisce per darmi pizzicotti e graffiarmi facendomi male (sebbene gli accorci di
continuo le unghiette); è da quando aveva pochi mesi, quindi, che ho sempre le braccia e il petto pieni di graffi. Io provo a dissuaderlo prendendogli
le mani tra le mie o cercando di coprirmi la pelle scoperta, ma lui si stizza e vuole a tutti i costi il contatto diretto… so che ovviamente non
lo fa di proposito, ma come potrei risolvere? Inoltre, talvolta capita che mi dia dei morsi. Anche questo lo fa già da diversi mesi e lo fa solo con me: non appena gli capita a tiro la mia pelle scoperta, ad esempio il braccio mentre lo sto cambiando o la guancia quando gli chiedo di darmi un bacetto, ecco che prova a mordermi (mentre
magari al papà o ai nonni dà il bacio solo appoggiando la bocca). Ogni volta gli dico che non si fa, ma c’è altro che potrei fare?
Questi comportamenti sono un suo modo di mostrare l’attaccamento nei miei confronti?
Grazie.

Angela Raimo
Angela Raimo

Cara signora,
è giusto impedire al bambino di farle del male, al di là delle intenzioni che lo spingono a pizzicarla, morderla, graffiarla. Lasciarlo fare significa
infatti passargli chiaro e nitido il messaggio che i gesti che compie e che risultano dolorosi per chi li subisce siano un modo di relazionarsi con gli
altri possibile e quindi accettabile. In futuro, quando entrerà alla scuola dell’infanzia, questa convinzione, maturata in quanto gli è stato consentito
fare con la mamma come meglio credeva, potrebbe rendergli più faticoso l’inserimento e la relazione con i coetanei. Non sto dicendo ovviamente che
lei deve sgridare il bambino né reprimerlo con toni bruschi: basta solo mostrarsi dispiaciute e, ogni volta, che inizia a mordere o a graffiare dirgli no con tono affettuoso ma fermo. Come altre volte ho scritto, un solo “no” quasi mai può bastare: i bambini, specialmente se molto piccoli, hanno bisogno di sentirsi ripetere le regole, anche se molto semplici, più e più volte prima di acquisirle e di iniziare a comprendere che vanno rispettate. Naturalmente, voi genitori dovrete evitare accuratamente di “fare finta di
morderlo” quando giocate con lui e di usare frasi tipo “mmmm ti mangio!”, che in sé sono del tutto innocenti ma con un morsicatore possono dare adito a equivoci, rinforzando appunto la sua idea (sbagliata) che certi gesti appartengano a pieno titolo al codice di comunicazione non verbale. Poiché comunque questo
bambino è ancora nell’età in cui l’esplorazione del mondo (e la conoscenza più stretta di tutto quanto lo circonda, genitori inclusi) passa
dall’assaggio – fino ai 18-24 mesi e anche oltre i bambini tendono a portare tutto alla bocca – direi di mettergli a disposizione dei giochi appositamente
destinati a essere morsi. Così capirà che alla mamma vanno riservati solo gesti lievi e gentili, mentre potrà dare spazio al suo impulso mordace con i giochini di
gomma facilmente reperibili, per esempio, anche in farmacia. Cari saluti.

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