Bimbo di 16 mesi iperattivo e agitato: può avere l’ADHD?

Dottoressa Angela Raimo A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria Pubblicato il 12/02/2024 Aggiornato il 18/02/2025

Fare diagnosi di sindrome da deficit dell'attenzione e iperattività non è possibile prima dei 5-6 anni di vita e anche a questa età occorre andare molto cauti, perché a volte la vivacità eccessiva dipende dal temperamento e dall'influenza dell'ambiente e non da un disturbo di natura psichiatrica quale è l'ADHD.

Una domanda di: Floriana
Mio figlio ha quasi 16 mesi. Lo ritengo un bambino MOLTO sveglio, ciò che mi preoccupa è la sua iperattività/agitazione che mostra da quando è nato. Ha importanti difficoltà a prendere sonno e anche a mantenerlo. Per farlo mangiare è una grande impresa perché per farlo deve essere sempre distratto da qualcosa. Allatto ancora e riesco a sentire la sua agitazione anche attraverso l’allattamento. Mi chiedo se potrebbe esserci qualcosa da approfondire? Ha da poco iniziato i primi passi ma è tanto instabile.

Angela Raimo
Angela Raimo

Cara signora, fare diagnosi di sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD, dall’inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder), non è possibile prima dei 5-6 anni di vita e anche a questa età occorre andare molto molto cauti. A volte, infatti, tratti caratteriali che rientrano nei limiti della normalità possono essere scambiati per il disturbo, che è una vera e propria patologia di natura psichiatrica che apre la strada a vari rischi che vanno dai fallimenti scolastici alla difficoltà di inserirsi nel contesto scolastico per poi sfociare, in adolescenza, in problemi gravissimi primo tra tutti la dipendenza da sostanze. Io non so se l’ipotesi che suo figlio, stiamo parlando di un piccino di appena 16 mesi!, possa essere un bimbo ADHD l’abbia pensata da sola o se gliel’abbia suggerita qualcuno, ma escludo che questo eventuale “qualcuno” sia un medico. Al riguardo, colgo l’occasione per sottolineare e ricordare di non affidarsi ai pareri estemporanei di chi non è qualificato per esprimerli perché i danni che ne potrebbero derivare sono ingenti. Mi chiedo come sia l’ambiente familiare in cui vive questo bambino: ci sono screzi tra voi genitori? Assiste a litigi o comunque il clima in casa è spesso teso? Tendete a spazientirvi quando vi occupate del bambino o riuscite a essere sereni e rassicuranti? Nutrite eccessive aspettative su di lui? Spero lei capisca che posso solo fare congetture (da qui le mie domande, che chiaramente non sono “accuse” ma semplici interrogativi di cui le cui risposte, se le avessi, mi aiuterebbero a capire meglio la situazione), perché non so niente di questo bambino e quindi per formulare anche vagamente un giudizio mi trovo nella brutta e soprattutto molto poco professionale posizione di tirare a indovinare… Quello che posso dirle è che non si può assolutamente pensare all’ADHD almeno per il momento, perché è veramente troppo presto. Questo non esclude che potrebbe svilupparla più avanti, ma questo può valere per tutti i bambini in generale … Per quanto riguarda i primi passi, di norma a 16 mesi i bambini camminano già, se non speditamente, almeno in maniera abbastanza sicura. Si alza in piedi agevolmente questo bambino? Ha imparato tardi a stare seduto senza appoggio e senza scivolare all’indietro o di lato? Lei non mi riferisce il giudizio del pediatra rispetto a questo ritardo, se lo considera tale o se ha affermato che suo avviso non c’è nulla che non va. Con il linguaggio come siamo messi? Dice qualche parole? E, ancora, obbedisce a piccoli ordini (portami la palla), interagisce, dimostra di capire quello che gli si dice (frasi semplici)? Con l’alimentazione si dimostra curioso nei confronti di quello che ha nel piatto? A questo proposito, le assicuro che non è una buona strategia distrarlo affinché mangi, piuttosto lasci perdere, vedrà che quando avrà fame mangerà: l’ora dei pasti deve essere un piacere, mangiare deve essere un piacere, non si deve ricorrere a strattagemmi per convincere un bambino a mangiare perché si rischia di passare il messaggio che si mangia per fare un favore ai genitori e non perché mangiare è bello oltre che indispensabile. Il rischio nel ricorso ai trucchetti è di gettare le basi per un futuro disturbo del comportamento alimentare … Il mio consiglio è di far valutare suo figlio dal pediatra al quale spetta stabilire se a breve sia opportuno o no chiedere il parere di un neuropsichiatra infantile per capire da cosa possano dipendere la sua agitazione e il suo sonno disturbato: di entrambi le condizioni mi è impossibile infatti stabilire l’entità (e se meritano o no di essere sottoposte all’attenzione di uno specialista) perché le informazioni che mi ha trasmesso sono veramente troppo poche. Cari saluti.

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