Bimbo di 21 mesi che si ribella ai “no”: c’è da preoccuparsi?

Dottoressa Angela Raimo A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria Pubblicato il 10/06/2022 Aggiornato il 10/06/2022

I bambini piccoli non possedendo ancora la padronanza delle parole non possono che esprimere la loro contrarietà ricorrendo al linguaggio del corpo, che non di rado è fatto di gesti forti.

Una domanda di: Denis
Sono il padre di Manuel che ha un anno e 9 mesi. A noi ci spaventa un cosa: non capiamo perché il bimbo sbatte la testa nel momento in cui gli impedisci qualcosa o gli pronunci la parola “NO!”. Il bimbo non parla ancora. Grazie mille per la risposta.
Angela Raimo
Angela Raimo

Gentile papà, l’atteggiament del suo bambino è l’unico modo di cui lui dispone per esprimere contrarietà. I “no” e gli impedimenti lo fanno arrabbiare e lui non padroneggiando ancora il linguaggio delle parole ve lo comunica con questi gesti che sono chiaramente di stizza. Quando succede, provate ad abbracciarlo con dolce fermezza (per impedirgli di sbattere la testa) dicendogli: “So che sei arrabbiato, ma questa cosa purtroppo non si può fare”, quindi aspettate con pazienza che si tranquillizzi. Lei scrive che “non parla ancora”, ma cosa significa esattamente? Non dice neppure “mamma”, “papà”, “pappa”, “acqua” oppure lei intende dire che non costruisce frasi complete? La differenza tra le due possibilità è grande … Le chiedo anche: obbedisce a piccoli ordini? Interagisce quando si gioca con lui? Segue anche se per poco la lettura di una storia e/o guarda per un pochino le figure? Con chi trascorre la giornata: va al nido o sta con la mamma, la nonna, il papà o la tata? Senza queste informazioni non posso aggiungere molto di più. Tuttavia, se voi genitori avete l’impressione che ci sia qualcosa che non va, parlatene con il vostro pediatra che è il referente giusto per stabilire se è giustificata o no la vostra preoccupazione. Se lo desidera mi scriva pure di nuovo con più notizie (rispondendo cioè alle poche domande che ho posto qui sopra). Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

 

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti