Bimbo di 4 mesi che evita lo sguardo della mamma (e solo il suo)

Dottoressa Angela Raimo A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria Pubblicato il 11/04/2023 Aggiornato il 11/04/2023

Spetta all'adulto impostare la relazione con il bambino, quindi se si ha l'impressione che il figlio non contraccambi il trasporto che si prova per lui forse si deve trovare un'altra modalità con cui porsi nei suoi confronti.

Una domanda di: Viviana
Non so se sia qualcosa di negativo, ma mio figlio di 4 mesi evita il mio sguardo, quando lo tengo in braccio io oppure un’altra figura della famiglia. Se mi vede si gira dall’altra parte non mi guarda nemmeno, mentre quando viene tenuto in braccio da qualsiasi altra persona le rivolge tutto il suo interesse guardandola intensamente negli occhi.

Angela Raimo
Angela Raimo

Cara signora, è all’adulto che spetta impostare e modulare la relazione affettiva con il bambino, non il contrario. La mamma è lei, quindi deve cercare nei suoi atteggiamenti la risposta. Mi sorprende comunque che lei affermi che il bambino guarda gli altri familiari “intensamente”… L’uso di questo avverbio è davvero singolare in quanto a quattro mesi è davvero difficile che un bambino guardi in modo intenso. Mi permetto di dire che forse lei sta attraversando un momento molto difficile, intravedo tra le righe del suo scritto un’ansia mista a malinconia che, a mio avviso, meriterebbe un approfondimento. Forse potrebbe trarre beneficio dall’incontro con uno psicoterapeuta. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti