Abbiamo un bambino di 2 anni appena compiuti ed un altro bambino di quasi due mesi.
Il problema è con il più grande, che da quando è arrivato il fratellino è regredito sotto molti aspetti. Quando gioca richiede e a volte pretende
la nostra presenza mia e di suo papà, fa capricci a volte inutili, lancia continuamente qualsiasi cosa nonostante continuiamo a dirgli che non si fa,
a tavola è più difficile che mai perché spesso rifiuta categoricamente quello che c’è e che prima ha sempre mangiato senza far storie.
La notte spesso si sveglia piangendo e facciamo fatica a calmarlo. Fa fatica ad addormentarsi, è agitato e spesso si sveglia tutto sudato.
Vuole la mamma poi vuole il papà poi di nuovo la mamma e cosi via. A volte durante la giornata (spesso quando è stanco) inizia con una serie di
richieste prima il ciuccio, poi vuole bere, poi ha fame, poi vuole stare in braccio, poi vuole i cartoni, tutto ciò piangendo… E poi è un continuo
dire no, no, no a tutto quello che non gli va.
Con il piccolo alterna gesti dolci e affettuosi a dispetti. Ma capisco che questo sia più che normale.
La cosa che più ci preoccupa sono questi numerosi capricci che davvero tante volte per noi sono incomprensibili perché nascono dal nulla.
La ringrazio tanto per l’aiuto sicuramente preziosissimo.
Leo Venturelli
Gentile signora,
mi ha colpito che abbia messo il verbo preoccuparsi tra virgolette, quasi a farmi capie che in realtà dirvi preoccupati è troppo rispetto al vostro sentimento. Credo dunque di aver capito che voi siete un pochino disorientati dalle reazioni del vostro primogenito senza tuttavia mai perdere la lucidità di giudizio, che vi permette di comprendere che quanto sta accadendo rientra nell’ambito delle normali reazioni di gelosia che spesso suscita l’arrivo in casa di un fratellino. Da quello che descrive posso dire che tutte le manifestazioni che descrive sono “da manuale”, ovvero sono proprio i comportamenti che descrivono come i bambini esprimono la gelosia verso il nuovo arrivato. Certo è che il suo bambino concentra tutti gli atteggiamenti in modo massiccio quindi bisogna presupporre che sia bene intervenire per allentare la sua tensione e risolvere il suo attuale disagio. In primo luogo sia lei sia il papà cercate di ritagliarvi del tempo da dedicare solo a lui. Per esmepio, leggetegli una fiaba oppure fate con lui le costruzioni a tu per tu, senza che sia presente anche il piccolino. E’ utile anche invitarlo a disegnare (scarabocchiare) un foglio, proponendogli anche di colorare i contorni di sagome disegnate da voi (casa, nuvola, bambino, cagnolino, gatto e così via), magari chiedendogli cosa vorrebbe che gli disegnaste. Quando lei si occupa del piccino, si faccia aiutare, dicendo al “grande” di porgerle il pannolino, o la crema e sottolineando quanto sia importante per lei la sua presenza. Posto tutto questo, poche semplici regole vanno comunque fatte rispettare, con dolce fermezza, senza mai ricorrere alla “voce grossa” o a modi aggressivi, ma non dargliele vinte su tutto. In questo momento deve sentirsi molto amato ma per trasmettergli questa sensazione occorre anche contenerlo entro quei paletti necessari a fargli comprendere che non si può sempre fare tutto quello che si vuole, né che con i capricci si può ottenere tutto. Il bambino deve cioè avere la percezione nitida che certe regole rimangono anche se è nato un fratellino. Per far sentire un bambino amato, compreso, accudito, accolto è infatti di fondamentale importanza anche dirgli di no al momento giusto: solo così può sviluppare la certezza che i genitori lo hanno a cuore, si prendono cura di lui nel senso più profondo del termine. Per finire, aggiungo che i due anni sono un’età comunque critica, caratterizzati (anche a prescindere dall’arriv di un fratellino) da capricci, intemperanze e “no”, tant’è che quancuno gli ha definiti “i terribili 24 mesi” o anche “l’epoca dei no”. Sappia comunque che con il passare delle settimane le manifestazioni di gelosia verso il fratellino si attenueranno: piacerà al suo primogenito (prima o poi!) avere un altro bambino in casa che diventerà il suo più prezioso compagno di giochi. Con cordialità.
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