Bimbo di quasi sei anni con balbuzie e tic: che fare?

Dottoressa Daniela Biatta A cura di Dottoressa Daniela Biatta Pubblicato il 08/06/2023 Aggiornato il 08/06/2023

Ci sono anomalie del comportamento e del linguaggio che richiedono necessariamente l'intervento di più figure professionali: neuropsichiatra infantile, psicologo, logopedista, neuropsicomotricista. È grazie alle loro indicazioni che i genitori possono trovare il modo giusto per aiutare il bambino a superare le difficoltà.

Una domanda di: Una mamma preoccupata
Ho un bambino che farà sei anni a settembre. Ha avuto ritardo fonologico risolto con logopedia. Ha avuto 3 episodi sporadici di balbuzie. Ora da 9 mesi ha una balbuzie continua, data dall’esplosione del linguaggio ma mai rientrata. A dicembre era arrivato ad avere anche spasmi e tensioni. Abbiamo seguito un percorso di respirazione. E la balbuzie (ripetizioni sillabe ) ora è diventata un tic . Tipo movimenti stereotipati: all’inizio di ogni frase il bimbo si gratta la gola con forza aiutato dalla spinta della mano. Come se si volesse sbloccare, dopodiché parla bene. Questo tic è sempre balbuzie? Come posso aiutarlo? Questo suono gutturale ad ogni incipit dei discorsi è davvero fastidioso. Spero in un vostra risposta.
Daniela Biatta
Daniela Biatta

Cara mamma, sappiamo che la balbuzie in età prescolare ha tra i vari fattori di rischio la familiarità, l’insorgenza tra i tre e i quattro anni, difetti di articolazione e abilità linguistiche ritardate/disorganizzate o superiori alla norma. Il ritardo fonologico può essere incluso quindi nell’elenco dei vari fattori tra i quali non per ultimo va considerato il genere maschile. Proprio in questa età va valutata la possibilità di risoluzione spontanea o di cronicizzazione. In età scolare, la remissione spontanea diminuisce ed è proprio questo il momento di osservare non solo la severità del disturbo ma anche come il bambino reagisce alle disfluenze valutandone il tipo, la frequenza e la durata delle disfluenze stesse ma anche i sintomi covert ossia nascosti, le eventuali paure e possibili condotte di evitamento del bambino. Sappiamo che tra i sintomi primari (DSM-5) oltre ai blocchi udibili o silenti, alle interruzioni di parole e alla ripetizione di suoni, sillabe o di parole monosillabe, sono incluse anche le parole emesse con eccessiva tensione fisica. Quelli che Lei definisce tic, nel caso della balbuzie, sono comportamenti accessori che si innescano per anticipare o per uscire dai momenti della disfluenza, reale o presunta e che riflettono il grado di consapevolezza del disturbo. Tutta questa premessa per condividere con Lei il mio pensiero da logopedista. I tic o gli spasmi che il bambino fa ad ogni incipt linguistico potrebbero essere collegati al timore di incontrare difficoltà nella fluenza del linguaggio, ma potrebbero anche essere una reazione ansiosa presente o percepita dall’ambiente in cui il bambino vive. I tic si possono aggregare ad una vastità di condizioni sia patologiche che non. Importante è verificare anche l’aspetto imitativo. I bambini a volte assumono atteggiamenti e/ o abitudini di coetanei, di compagni di classe. L’imitazione è un processo cognitivo che può agire sia ad un livello conscio che inconscio. Sottolineo che è sempre meglio verificare con la maestra. Se poi questa abitudine del suo bambino persiste o diventa più frequente è opportuno cercare di individuare il “perché” e il “da farsi” con gli specialisti in questo ambito. La collaborazione tra neuropsichiatra infantile, psicologo, logopedista e neuropsicomotricista è fondamentale per promuovere un eventuale intervento indiretto di counseling parentale sul comportamento corretto da adottare. Un abbraccio.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti