Salve, io ho un problema con mio figlio di 6 anni. Nonostante abbia provato di tutto, non vuole fare i suoi bisogni nella tazza del water. La pipì la fa nella doccia e se gli scappa la cacca vuole il pannolino. Se mi oppongo non la fa per giorni.
Cosa posso fare?
Luisa Vaselli
Cara mamma,
le informazioni che mi ha fornito sono poche per permettermi di ipotizzare la ragione di questo problema. Per esempio, il bambino è figlio unico? E’ arrivato un fratellino? A che età ha iniziato a usare il vasino e smesso il pannolino? Come è avvenuto questo passaggio? Di notte si bagna? Ci sono stati, nel momento del passaggio al vasino, eventi che per lui potrebbero essere stati destabilizzanti (per esempio, rientro al lavoro della mamma, arrivo di un fratellino)? Ha mai avuto problemi di stitichezza? Ha espresso qualche timore in relazione alla tazza del water (per esempio, paura di essere inghiottito)? Potrebbe aver associato il wc a un brutto episodio? E a scuola che succede? Come fa a fare pipì? Lei, cara mamma, afferma di aver “provato di tutto“, ma questo mi aiuta poco, in quanto è un’affermazione molto generica.
A mia volta, con i pochi dati di cui dispongo, devo darle una risposta generica, che potrebbe non essere adatta al suo caso.
Il suo bambino il controllo degli sfinteri lo ha acquisito: il problema è dunque nel suo rifiuto di adeguarsi alla regola che vuole che pipì e cacca, a sei anni compiuti, si facciano nel water e non nella doccia o nel pannolino. Si potrebbe parlare di “encopresi”: fuoriuscita di feci volontaria o involontaria in luoghi diversi da wc o vasino.
A seconda del periodo di insorgenza si parla di encopresi primaria (non viene acquisito il controllo sfinterico), secondaria (quando il bambino ha già acquisito il controllo sfinterico).
Esiste anche una classificazione legata alla causa del problema: ambientale (quando la causa è uno strumento in mano del bambino per controllare l’ambiente, di solito genitori o insegnanti), da stress (in situazioni di forte tensione emotiva o paura), da stitichezza. Io credo che suo figlio voglia in qualche modo attirare l’attenzione o avere il controllo su di voi proprio attraverso la ferma volontà di non adeguarsi alla regola. Mi viene da pensare che, al momento di togliergli il pannolino, abbiate dimostrato troppa ansia e troppa aspettativa nei confronti di questo obiettivo. Ma è solo un’ipotesi, perché non so nulla su come è stata affrontata questa tappa. Il mio consiglio è senz’altro quello di trasformare la circostanza problematica in un momento piacevole ed affettuoso.
Potreste inventare una storia che ha per protagonista il cucciolo del suo animale preferito, che non riesce a fare la cacca nel wc e ha ancora bisogno del pannolino, ma alla fine riesce a farcela!
Se avesse associato il wc a qualcosa di negativo potrebbe essere spaventato da ciò che può uscire dalla tazza, magari solo un pesce che lo morde o addirittura un mostro come IT! Si accerti di questo, ed eventualmente gli proponga di porre nella tazza del water un bel po’ di carta igienica, prima di sedersi. Può essere d’aiuto mettere davanti al water uno sgabellino per appoggiare i piedi e magari predisporre un libro di fugure, da sfogliare esclusivamente quando usa il water. Fino a quando non riuscirà a ottenere il risultato in cui spera, dopo avergli messo il pannolino non lo cambi subito. Lo lasci per qualche minuto in più col pannolino sporco, senza minacciarlo o sgridarlo, semplicemente prendendo tempo con una scusa, per esempio, dicendo: aspetta un momento, ho le mani impegnate. Il tono deve essere sereno, i rimproveri possono essere controproducenti. Il fastidio di sentirsi sporco potrebbe farlo riflettere sull’opportunità di usare il water. Spero di averla aiutata almeno un po’. Mi scriva ancora, se lo desidera.
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