Bimbo di sette anni che sfida continuamente la mamma

Dottoressa Angela Raimo A cura di Dottoressa Angela Raimo Pubblicato il 11/10/2021 Aggiornato il 27/10/2021

Non si può permettere a un bambino di tenere sotto scacco i genitori, disobbedendo e facendo sempre e solo di testa propria. Contenerlo con dolce fermezza è la priorità assoluta.

Una domanda di: Lucia
Ho un bimbo di 7 anni e uno di 2. Il problema è quello più
grande. Non mi ubbidisce anzi mi sfida….l’altra sera voleva guardare
youtube sul telefono io non gliel’ho dato perché lui non sta alle mie
regole…dopo un po’ che è al telefono gli dico ora dammelo e lui continua a
starci passando anche più di due ore. Quindi non gliel’ho dato e lui ha iniziato
a piangere per più di un’ora finendo con il dirmi non ti voglio più
vedere.
I bambini stanno al telefono ma lui è fuori controllo non riesce più a fare
niente se non ha un video davanti e secondo me è un grosso problema. In più, questa mattina sono andata a parlare con la maestra perché mio figlio mi ha raccontato di aver litigato con un compagno. Lei mi ha detto che sì è vero… mio figlio aveva chiesto di andare al banco di un suo compagno, questo bambino lo ha rifiutato e mio figlio si è arrabbiato e ha spaccato una matita. La maestra mi ha pure detto che mio figlio vorrebbe il suo compagno sempre con sé ma ovviamente non è giusto perché ci sono altri bambini. Ecco ora io vorrei sapere cosa sta succedendo a mio figlio…Grazie.

Angela Raimo
Angela Raimo

Gentile signora,
lei mi chiede di dirle “che cosa ha suo figlio”. Spero possa comprendere che non conoscendo il bambino e possedendo pochissimi indizi rispetto alle dinamiche familiari, esprimermi è davvero difficile e quel poco che posso dire è solo a titolo di considerazione generale. Mi sembra che questo bambino non abbia regole né paletti, non sia stato cioè abituato a rispettare determinati limiti che probabilmente non gli sono neppure stati imposti mai. E’ un bimbo che ritiene di poter fare quello che meglio crede e non sopporta i no. Occorre dunque ristabilire un certo ordine, fargli capire che ci sono cose che non si possono fare e una di queste è appunto usare il cellulare per ore. deve capire che lo scettro lo detiene la mamma, perchè lui è ancora piccolo e deve attenersi a quanto gli viene indicato. Non è facile al punto in cui si è arrivati, tuttavia urge iniziare. Ci vogliono dolcezza e fermezza insieme, ovvero serve essere irremovibili quando si impone un divieto (e il divieto deve essere giusto e ragionevole!) o si chiede di acconsentire a una richiesta, ma allo stesso tempo non si devono assumere modi aggressivi, non si deve ricorrere alle minacce. Il cellulare si può usare per 30 minuti al giorno? Benissimo. Insieme avviate un timer che segnalerà lo scadere di qeusto lasso di tempo, dopodiché senza alcuna discussione il cellulare deve essere riconsegnato. Lo stesso vale per la televisione: può vederla per un’ora? E un’ora sia, ma una volta passata (come può segnalare il nostro timer) la tivù va spenta. Per quanto riguarda l’accaduto a scuola, lasci che sia la maestra a gestire la situazione. Come vede il bambino che ha respinto suo figlio sa benissimo come difenderesi dalle prevaricazioni dei coetanei e questo può servire a suo figlio più di qualsiasi predica. Gli può cioè insegnare che non sempre si può avere quello che si vorrebbe, che non tutti sono a sua completa disposizione e che gli amici non sono proprietà private e acquisite, ma vanno coltivati e rispettati nelle loro scelte, anche qualora si fosse in disaccordo. Cara mamma, non deve mai più cedere ai ricatti, se suo figlio vuole piangere e urlare per un’ora di fila perché vuole usare il cellulare per un lasso tempo irragionevole si faccia forza e lo sopporti, meglio se cercando di distrarlo con un gioco (le costruzioni, per esempio), la lettura di un libro o, preferibilmente, una passeggiata all’aperto. Tutto dipende da lei, cara mamma, dalla sua volontà reale di educare questo bambino al rispetto delle regole, a tutto vantaggio prima di tutto della sua serenità (i bambini prepotenti sono spesso inquieti, irritabili, insoddisfatti) e, di conseguenza, dell’intero nucleo familiare. Credo che nel momento in cui lei acquisirà la consapevolezza che un bambino di sette anni che tiene in scacco sua madre porta sulle spalle un peso pressoché insostenibile riuscirà anche a imporgli quei limiti che riusciranno ad alleggerirlo, a permettergli di essere un figlio che si fida e si affida, che si trova in quella condizione di benessere emotivo che solo la sensaione di essere contenuto può offrirgli. Sì perché per un bambino sentirsi contenuto e controllato equivale a sentirsi molto amato. Cari saluti.

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