Una domanda di: Monica
Gentilissimo approfitto della sua disponibilità per chiedere ulteriori chiarimenti. Fino a un mesetto fa mio figlio prendeva latte la mattina, poi a metà mattina lo yogurt, a pranzo mangiava piatto unico con circa 3 cucchiai di pasta, il pomeriggio la frutta (forzatamente o con distrazione), la sera pasto uguale e poi latte prima di andare a letto. Per circa una settimana dopo il latte ha mangiato anche pancake per colazione.
Ora a casa non vuole mangiare nulla di tutto ciò come le ho detto se non assaggi, se indica qualcosa ne prende il quantitativo di un'unghia e quindi il latte invece di prenderlo prima di andare a letto diventa entrambe le cose cioè cena e coccola diciamo. La quantità di latte che prende varia tra 160 e 220 ml massimo. Le sue feci sono sempre più liquide e non so se perché la sua alimentazione è prevalentemente lattea o se c'è malassorbimento. Preciso che uso sempre lo stesso latte formula 2 perché quando ho provato a dare latte delattosato in occasione della diarrea lo ha rifiutato. Non so se è inappetenza perché mio figlio non mi ha mai chiesto di mangiare ed è capitato anche che stesse senza toccare cibo per 8 ore senza che accettasse solidi e aspettasse il latte. Qualcuno mi ha detto che se il bambino impara che se rifiuta i solidi può avere il latte poi non accetterà altro. Io non so più a chi credere e come fare. C'è chi mi dice che mio figlio ha l'appetito di un uccellino ma mi sembra davvero strano passare da quantità discrete a soli assaggi. Ieri ad esempio gli ho dato il latte al ritorno dal nido poiché mi avevano detto che non aveva finito il pranzo e lui l'ha preso anche se non me lo aveva chiesto. Di solito mi chiede il latte la mattina perché dice mamma tete poi per il resto è un continuo no e girare la faccia. Io lo rincorro perché penso che anche quel pezzettino potrebbe fargli bene e incoraggiarlo a mangiare. A volte capita che se si siede sul divano riesco a dargli due pezzetti di qualcosa. Lui conosce i cibi perché li sa anche chiamare ma comunque non lo vuole oppure capita che lecchi le immagini raffiguranti cibo. Ad esempio vede l'uva su un volantino, dice uva e prova a leccarla ma se gli do l'uva vera non la mangia. Gli mostro il cibo mentre cuciniamo ad esempio la frittata e lui cerca di chiamarla poi riesco a dargli un pezzettino. Questi non sono dei pasti per i quantitativo che fa ma a parte lo yogurt alla frutta al pomeriggio che fortunatamente continua a mangiare (ho provato a mettere della frutta schiacciata o frullata nello yogurt bianco ma lui se ne è accorto e non l'ha più voluto) non posso certo dargli biberon colazione, pranzo e cena? Da un parte glieli darei per aumentare almeno le calorie giornaliere ma non so se giusto. Una pediatra mi ha detto che i bambini mangiano perché una cosa gli piace non per fame a questa età perché la vera fame si vede dopo 3 giorni. Ho provato anche a cambiare gli orari ma la cosa non cambia. Ammetto di trovarmi in difficoltà perché ora non mangia nemmeno con mia suocera e con nessun tipo di stratagemma che siano favole, canzoni o altro. Non assaggia neppure pane, taralli, crackers o frutta. Al massimo ha preso un pezzetto di biscotto. Ogni cosa devo sempre dargliela io a pezzettini mentre lui apre la bocca (se decide di farlo e provare altrimenti nulla). Ho provato anche i fruttini da succhiare ma niente. Acqua ne beve pochissima se gli offro il bicchiere quando gli va. Alcuni mi dicono che potrebbe essere il preludio di un disturbo alimentare, altri invece che è presto. Io penso che se non ha mai mangiato nulla con gusto e criterio da piccolo ora sarà più difficile. A volte capita che assaggi qualcosa e faccia anche segno col dito dicendo buono buono ma non va oltre l'assaggio e se glielo ripropongo capita che lo rifiuti comunque.

Leo Venturelli
Come già penso di aver detto in precedenza, il primo controllo da eseguire è la visita dal pediatra che può verificare se il piccolo cresce sufficientemente o se inizia ad avere segni di ipotrofia o di malnutrizione. Se la risposta è che la crescita avviene con una certa linearità, non ci sono segnali di scarso sviluppo e il piccolo è vivace e reattivo, il tutto deve essere gestito da un approccio alimentare probabilmente non insistente e basato sulla certezza del latte e la presenza di altro cibo anche in volume e quantità minime, senza rincorrere il bambino che non vuole aprire la bocca. Se invece il piccolo, al controllo staturo penderale, presenta un rallentamento evidente di crescita ponderale al di sotto di due centili di riferimento al suo standard, possono essere indicati esami per eventuali malassorbimenti o altre patologie. Di più non posso dirle.
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